JESI «Pronti 560mila euro per l’ampliamento del pronto soccorso del Carlo Urbani. Presto a disposizione i progetti per i nuovi Ospedale e Casa della Comunità: qui a Jesi, con 7,3 milioni, l’investimento maggiore di quelli a cui sono stati destinati i fondi del Pnrr». Così l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, intervenendo ieri – con a fianco la commissaria straordinaria dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona Nadia Storti – al Consiglio comunale aperto in tema sanità.
Priorità al confronto
Il clima è di «dialogo leale fra le istituzioni» si riconoscono assessore e sindaco Lorenzo Fiordelmondo.
Le richieste
Tribunale del Malato e sindaci richiamano l’attenzione sul ruolo da dare per la sanità territoriale ai medici di famiglia. E sulle difficoltà, nei piccoli centri, a sostituire chi termina l’attività. «Non possiamo ordinare ai medici di medicina generale di aprire gli ambulatori – dice sul punto Saltamartini – ma nel bilancio della Regione ci sono 9 milioni destinati all’acquisto di attrezzature: se si associano, pronti a mettere a disposizione dei medici di medicina generale locali pubblici gratuitamente, infermieri, impiegati amministrativi». E poi, su personale ospedaliero e impiego dei medici delle cooperative private nei pronto soccorso, l’assessore generale parte dai tetti di spesa imposti dai vincoli di bilancio comunitari e statali e afferma: «Mancano medici, non ne sono stati formati negli anni precedenti. Non possiamo assumere per i limiti di spesa ma possiamo spendere per acquistare servizi: di qui il ricorso alle cooperative. O dopo i due anni di sacrifici contro i Covid dovevamo negare al personale i riposi?».
Il personale
Continua Saltamartini: «Abbiamo mille infermieri ma non possiamo fare ricorso alle graduatorie se non se ne allungano i tempi di durata. E i contratti di 1.500 figure circa che abbiamo potuto inserire per fronteggiare la pandemia, scadranno al 30 aprile: hanno diritto alla stabilizzazione, possiamo trattenerle ma non possiamo assumere quanti sono nelle graduatorie dei concorsi. Una lotta tra poveri. Ne ho parlato al ministro, prima a Speranza e poi all’attuale Schillaci, perché affrontino la situazione».
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