Sputi e calci all’ex moglie: «Sei brutta». Imprenditore a giudizio

Sputi e calci nel sedere all ex moglie: «Sei brutta». Imprenditore a giudizio
Sputi e calci nel sedere all’ex moglie: «Sei brutta». Imprenditore a giudizio
di Federica Serfilippi
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Sabato 13 Maggio 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:22

JESI - Botte, insulti, vessazioni e pure un tentativo di violenza sessuale. È il quadro accusatorio con cui la procura ha portato a giudizio un imprenditore jesino di 50 anni dopo la denuncia sporta dall’ormai ex moglie. Sono due le accuse da cui deve difendersi l’imputato: maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. I fatti abbracciano un arco temporale piuttosto ampio, dal 2015 al 2019.

L’altro giorno, davanti al collegio penale, c’è stato il giro di boa del processo, con la testimonianza dell’imputato che, dando la sua versione, ha ricostruito i fatti e respinto le accuse.

Lo ha fatto proprio davanti all’ex moglie, presente in aula. Lei si è costituita parte civile con l’avvocato Paola Montecchiani. 


La denuncia


Stando alla denuncia che la vittima aveva presentato al Commissariato di Jesi, avrebbe vissuto tra le mura domestiche un vero inferno, fatto di continue discussioni con il marito, molte delle quali scaturite dal fatto che lei gli rimproverava di non essere mai a casa. Ogni litigio si sarebbe infiammato, innescando - dice lei - la violenta reazione dell’imputato. La donna ha parlato di continue vessazioni, anche violente come i colpi subiti con una cinghia e i calci nel sedere.

L’imputazione formulata dalla procura parla anche di sputi indirizzati al viso. In un’occasione lui sarebbe arrivato a lanciare una sedia addosso alla moglie, l’avrebbe inoltre presa di forza e scaraventata fuori dal letto. Il processo si sta tenendo davanti al collegio penale perché, stando alla pubblica accusa, ad alcune violenze avrebbero assistito i figli della coppia, all’epoca dei fatti ancora minorenni. In sede di denuncia, la donna aveva anche parlato degli insulti a lei rivolti: «Sei brutta, sei grassa e vecchia». 


L’abuso


Nell’aprile del 2019 lei ha denunciato una violenza sessuale: l’imputato l’avrebbe costretta a subire atti da lei respinti (non un rapporto completo). Un’accusa, quest’ultima, che il 50enne ha respinto con forza nel corso dell’udienza. Ha sottolineato di non aver mai cercato di abusare della moglie e che il giorno della presunta violenza lei si era presentata nel suo ufficio e, senza un valido motivo, si era messa improvvisamente ad urlare, nonostante lui non si fosse neppure avvicinato.

L’imputato, difeso dagli avvocati Stefano Gerunda e Corrado Viazzo, ha anche contestato l’accusa di maltrattamenti: litigi sì, ma mai botte o vessazioni morali. La donna ha sostenuto di essere andata per cinque volte al pronto soccorso. Per la difesa i referti non c’entrerebbero nulla con le presunte percosse. La prossima udienza è stata fissata al 9 ottobre. Verranno ascoltati altri testimoni. 

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