Jesi, seminò il panico in strada
5 anni in una struttura psichiatrica

Jesi, seminò il panico in strada 5 anni in una struttura psichiatrica
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Giovedì 15 Ottobre 2015, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 15:56
JESI - Assolto per incapacità di intendere e di volere, ma dovrà resta per cinque anni in una struttura psichiatrica protetta in virtù della sua pericolosità sociale, Precious Omobogbe, il nigeriano di 27 anni, che il primo settembre del 2014 seminò il panico nel centro di Jesi armato con due machete. La misura, la cui applicazione dovrà essere controllata periodicamente come le condizioni del ventisettenne, è stata irrogata dal Tribunale di Ancona che però ha assolto il nigeriano per incapacità di intendere e di volere. Una perizia redatta dallo psichiatra Gabriele Borsetti aveva stabilito il vizio totale di mente per Omobogbe accusato di tentato omicidio, furto, danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. «Voglio tornare in Africa», ha detto prima del verdetto l'imputato difeso dall'avv. Elisabetta Nicolini. Al grido di «italiani vi ammazzo tutti», il nigeriano aveva terrorizzato i passanti per le vie di Jesi e aveva tenuto in scacco polizia e carabinieri per ore prima di essere bloccato dall'allora comandante dell'Arma di Jesi, cap.
Mauro Epifani. Dopo aver rubato una pietra in un negozio, Omobogbe ci aveva sfondato la vetrina di un'armeria per prendere i due machete che poi aveva sventolato per le vie di Jesi. Era stato ferito ad una gamba di rimbalzo da un proiettile sparato dalle forze dell'ordine e poi era stato bloccato al termine di una lunga trattativa: nella colluttazione aveva ferito ad un fianco il cap. Epifani e altri tre carabinieri. Durante la sua folle corsa, aveva anche sferrato un fendente dall'alto verso il basso ad una donna, rimasta illesa perchè si era riparata con l'ombrello aperto. In seguito Omobogbe aveva detto che non voleva far del male a nessuno.
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