Nodo Caterpillar, i riflettori tutti sul Mise: serve tempo per trovare acquirenti

Nodo Caterpillar, i riflettori tutti sul Mise: serve tempo per trovare acquirenti
Nodo Caterpillar, i riflettori tutti sul Mise: serve tempo per trovare acquirenti
di Fabrizio Romagnoli
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Venerdì 21 Gennaio 2022, 08:50

JESI  - Una visita durata una mattina, per prendere visione dello stabilimento che ci si è dichiarati interessati ad acquisire: una delegazione di cinque persone ha portato ieri Duplomatic, il gruppo con sede a Parabiago, a Jesi. Per conoscere da vicino il sito Caterpillar che l’azienda lombarda – probabilmente non la sola ma per ora l’unica che si è esplicitamente manifestata - potrebbe rilevare. 


Nulla dai referenti Duplomatic, poco prima delle 13 usciti in macchina da Caterpillar, è trapelato quanto ad impressioni e intenzioni.

Alla visita non ha preso parte Jean Mathieu Chatain, l’a.d. che il 10 dicembre aveva comunicato al megafono la chiusura, affiancato da security privata. Chatain è rimasto in una palazzina distaccata. «Per una volta - il commento del segretario regionale Fiom Cgil Tiziano Beldomenico – ha dimostrato rispetto per i lavoratori, evitando di partecipare». 


La palla passa, oggi alle 16, al tavolo del Mise. Qui si saprà se Caterpillar, che ha incaricato l’advisor Ernst & Young di individuare acquirenti, è disposta a concedere più tempo a una mobilità in scadenza il 23 febbraio. Lo chiede anche il capogruppo FdI al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, che parla di «atteggiamento Yankees» di Caterpillar. Dice Ciccioli: «Dal Mise si faccia pressione per il ritiro della procedura e dare respiro per eventuali acquisizioni. Saluto con favore il sopralluogo Duplomatic. Serve tempo. Il territorio marchigiano non è un Far West». I consiglieri provinciali Pugnaloni, Storoni, Giangiacomi, Gambini, Amicucci, Ragni chiedono al presidente Carnevali di «attivare ogni iniziativa utile a salvaguardare maestranze e ciclo produttivo». Ieri al presidio anche l’incontro della Rsu con due classi quinte del Cuppari, accompagnate dal prof Ero Giuliodori. «Questa lotta- ha detto Davide Fiordelmondo – è anche per voi. Non far chiudere una fabbrica significa mantenerla alle prossime generazioni, come chi ci ha preceduti ha fatto per noi».


Ha proseguito Donato Acampora: «Non so che vi aspetta ma il lavoro è, come la scuola, comunità, una socialità che fa portare a casa più della sola paga. Se diverrete manager, non siate di quelli che dicono al megafono “siete bravi ma vi chiudiamo”». Per Diego Capomagi: «Se chiude una fabbrica che ha 100 anni, si tolgono opportunità a tutto un territorio, dove non resterà che andar via. Quella dell’impresa deve essere responsabilità sociale, lo dice la Costituzione». La testimonianza di Roberto Ramazzotti: «Ho una figlia, i bambini assorbono certe situazioni. Ho visto nei suoi disegni la Caterpillar, gli striscioni. Ma penso che quando si fa una battaglia a viso aperto e senza imbrogliare, anche guardandosi negli occhi con una figlia piccola ci si capisce bene». 

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