Murales ormai pronto, arrivano le critiche
Animali: «Quartiere in abbandono»

Murales ormai pronto, arrivano le critiche Animali: «Quartiere in abbandono»
2 Minuti di Lettura
Domenica 1 Aprile 2018, 06:05
JESI - Si avviano a conclusione sulla parete del civico 21 di via San Giuseppe i lavori per la realizzazione del terzo murales di “riqualificazione artistica” dei palazzi popolari del quartiere nell’ambito del progetto Chromaesis della Pinacoteca Comunale, finanziato tramite bando del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al lavoro l’artista abruzzese Alleg, che da giorni si è stabilito a San Giuseppe col suo camper e ha ideato, progettato e concretizzato l’opera confrontandosi in primo luogo coi residenti del civico 21. 

«Il tema scelto per l’opera è quello della Jesi laboriosa - spiega sulla pagina social l’ufficio cultura e turismo del Comune - i mestieri e l’arte del saper fare come elemento dell’identità cittadina. La caparbietà, l’impegno e l’etica dei lavoratori, tenuti insieme da una corda, come elemento di una comunità fatta di contaminazioni, accoglienze e trasformazioni. Questo è nato dopo tre anni di lavoro sul quartiere e una bellissima esperienza di residenza di Alleg. Grazie ai condomini di via San Giuseppe 21 a tutte le associazioni, artisti, aziende private che hanno portato a tutto questo».

Ma dall’opposizione il consigliere di Jesi in Comune Samuele Animali commenta critico: «Bello il nuovo murale a San Giuseppe, sinceramente, applausi. Contribuirà a ridefinire l’identità del quartiere eccetera. Ma intanto il Centro per la raccolta differenziata dei rifiuti non verrà più spostato e anzi sarà potenziato e diventerà la base logistica di Jesi servizi; i giardinetti del campo Boario e l’ex campo da tennis sono nel più pieno abbandono; verrà costruito un altro palazzo popolare di 7 piani in una delle poche aree “di sfogo” della zona; gli “italiani” schifano le scuole del quartiere e per tutta riposta viene costruita una scuola nuova e moderna, la Lorenzini, dalla parte opposta della città. E si potrebbe andare avanti. È come quando ti regalano un bell’uovo di Pasqua e dentro ci trovi come sorpresa un anellino di plastica. Il prossimo murale facciamolo ai giardini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA