Maxi-sequestro per la madre di Michel Santarelli: «È responsabile per il figlio assassino»

Maxi-sequestro per la madre di Michel Santarelli: «È responsabile per il figlio assassino»
Maxi-sequestro per la madre di Michel Santarelli: «È responsabile per il figlio assassino»
di Federica Serfilippi
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Domenica 29 Agosto 2021, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 09:16

JESI - Un sequestro conservativo di beni mobili ed immobili fino ad arrivare alla somma di un milione e 200mila euro. È quanto stabilito dal giudice civile Alessandro Di Tano nei confronti di Giuseppina Scuppa, madre di Michel Santarelli, il 26enne jesino prosciolto lo scorso aprile dal gup perché ritenuto incapace di intendere e di volere la mattina del 3 luglio 2020, quando aveva aggredito i vicini di casa, uccidendo Fiorella Scarponi con un pezzo di vetro e ferendo gravemente il marito, Italo Giuliani, poi morto lo scorso marzo all’hospice di Fabriano per un patologia che lo aveva colpito ancora prima del delitto.

L’ordinanza di sequestro conservativo, firmata nei giorni scorsi, ha fatto seguito al ricorso presentato dalle tre figlie dei Giuliani, sostenute dagli avvocati Marina Magistrelli e Renato Cola. 


Siamo al preludio di un procedimento in sede civile per chiedere un risarcimento danni «nei confronti di chi era tenuto alla sorveglianza sull’incapace» si legge nel ricorso, dove sostanzialmente viene ribadito come Santarelli non fosse nuovo ad episodi di violenza, alcuni dei quali conosciuti dagli stessi vicini di via Saveri. Una «pericolosità notoria» affiancata dai disturbi psichiatrici del 26enne, a cui – nel corso del processo incardinato per omicidio volontario e tentato omicidio dal pm Marco Pucilli – il perito Renato Ariatti ha riscontrato una «psicosi delirante e allucinatoria cronica». In questa situazione di criticità, un soggetto avrebbe dovuto provvedere «alla sorveglianza del maggiorenne incapace ma non interdetto».

Stando alle ricorrenti, sarebbe stata la Scuppa (che aveva chiesto il rigetto del ricorso) «la responsabile della sorveglianza dell’omicida», in quanto madre e convivente del 26enne.
Di qui, la richiesta del sequestro conservativo e la causa (non ancora entrata nel merito) per il risarcimento del danno subito dalle figlie delle vittime.

Perché le ricorrenti ritengono che «le lesioni causate dal Santarelli siano da porsi almeno quale concausa anche della morte di Italo Giuliani». Il giorno prima della sentenza penale, l’avvocato Magistrelli aveva presentato un esposto in procura, per conto di una delle assistite: dal giorno dell’aggressione per Italo, molto conosciuto come presidente della polisportiva Libertas, sarebbe cominciato «un calvario» con la sospensione, per le lesioni, delle terapie per curare la patologia di cui era affetto.


«Non si è mai più ripreso – si legge nell’esposto – il suo stato di salute si è sempre più aggravato» fino ad arrivare al definitivo ricovero all’hospice. Un primo esposto era stato presentato per far vagliare alla procura altre responsabilità connesse alla furia di Santarelli, recluso in una Rems: «Ci si chiede ancora una volta – un passo del documento - cosa ha fatto in tutto questo tempo chi aveva il dovere di vigilare ed intervenire sul Santarelli per evitare conseguenze non più riparabili». Ora si passa alla richiesta di risarcimento in sede civile: «Due persone sono morte - commenta l’avvocato Marina Magistrelli - e si poteva evitare. È più che giusto che la famiglia venga almeno parzialmente risarcita» 

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