Jesi, marciapiedi-trappola per i disabili. Vanno abbassati, partono i lavori

Jesi, marciapiedi-trappola per i disabili. Vanno abbassati, partono i lavori
Jesi, marciapiedi-trappola per i disabili. Vanno abbassati, partono i lavori
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 17:53

JESI Ultimi residui di marciapiedi da abbassare e attraversamento dall’ex Appannaggio che resta al momento negato alle auto. Anche al termine del suo rifacimento da 3,6 milioni, Corso Matteotti continua a richiamare l’attenzione e richiedere interventi. Il primo, quello per renderne accessibili gli ultimi marciapiedi che restano: col restyling che li ha eliminati dalla gran parte del tratto pedonale, lì dove sono rimasti – fra l’incrocio con via Mazzini e lo sbocco su Piazza della Repubblica – sono diventati barriere insormontabili e pericolose per chi ha difficoltà a camminare. 


Le segnalazioni

Varie le segnalazioni per i gradoni ora troppo alti.

Lungo un Corso dove, peraltro, a monte, è invece un gradino, quello della nuova piazza Pergolesi, a far “vittime” e provocare cadute, fonte anche di polemiche politiche. Affidati dal Comune i lavori per la realizzazione di tre abbassamenti «al fine – spiegano gli uffici - di estendere l’accessibilità anche ai marciapiedi nel tratto di Corso Matteotti tra via Mazzini e Piazza della Repubblica, contiguo a quello oggetto di intervento, anche a seguito delle richieste pervenute». Fra gli incroci con via Mazzini e via Mura Occidentali il Corso è stato ripavimentato e, con l’asfalto, sono stati eliminati i marciapiedi su ambo i lati «al fine di consentire la completa accessibilità a persone con disabilità motoria». Accessibilità negata a valle, dove l’ultimo tratto, già non asfaltato ma pavimentato con sampietrini, doveva essere ricompreso in un successivo e ultimo rifacimento di Piazza della Repubblica, che è stato però ora posto in pausa, con ogni probabilità a lungo termine. Intanto all’altezza dell’ex Appannaggio rimane negata, dopo il rifacimento, la possibilità per i veicoli di attraversare il Corso per passare da una parte all’altra del centro. Le auto in sosta nel cortile dell’ex Appannaggio per il momento dovranno continuare ad entrare e uscire dal lato di piazza Oberdan e via San Martino, sbocco unico regolamentato da semaforo. Anche qui la soluzione provvisoria adottata si appresta ad avere lungo termine. «In attesa della definizione dell’ordinanza per disciplinare la viabilità su Corso Matteotti, è necessario disciplinare l’ingresso e uscita dal parcheggio dell’ex Appannaggio mediante impianto semaforico, considerato che non è attualmente consentito l’attraversamento sul Corso». Acquistare l’impianto costa meno del noleggio e il Comune si appresta a procedere. 

Le perplessità

Ma restano le perplessità di chi, con la chiusura dell’Appannaggio sul lato del Corso, ha visto notevolmente allungarsi i suoi percorsi quotidiani. «La distanza tra via San Martino - Piazza Oberdan e Via Mura Occidentali, con attraversamento dall’Appannaggio lungo Corso Matteotti, è di 140 metri. La distanza minima tra via San Martino e Via Mura Occidentali con l’attraversamento veicolare chiuso lungo Corso Matteotti, è di 2,2 chilometri - ha calcolato un residente in una lettera aperta indirizzata al sindaco Lorenzo Fiordelmondo - in termini di produzione e assorbimento di CO2, riaprire il varco dell’Appannaggio avrebbe l’effetto di milletrecento nuovi alberi adulti in città». 
 

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