JESI - Si è spenta la voce storica della Jesina calcio, lo speaker Gianni Famiglini conosciuto come “caffè”. Aveva 83 anni. Per molto tempo è stato lui a raccontare le vicende calcistiche dei leoncelli allo stadio Carotti: una voce inconfondibile per la tifoseria, per il timbro e per il tono con cui annunciava formazioni e risultati.
Ex Bersagliere, era appassionatissimo di calcio, era stato anche dirigente dell’Aurora calcio.
Gianni Famiglini era uno di quei personaggi caratteristici del quartiere. Se mancava la domenica allo stadio, era perché aveva un pranzo o un raduno con i Bersaglieri. Allo stadio amava raccontare della scelta del nome di sua figlia Donatella in omaggio all’ex giocatore leoncello Donatelli, che definiva talentuosissimo. Stimato da tutti e ben voluto anche per il su
o carattere mite e solare, Famiglini si dilettava anche col teatro amatoriale con le compagnie teatrali in vernacolo. Si è spento lunedì gettando nello sconforto quanti lo amavano. Lascia la moglie Maria Luisa Musa, i figli Donatella ed Ugo, il genero Maurizio, la nuora Monica e i nipoti, i fratelli Augusto e Massimo. Lo piangono i tifosi leoncelli e gli amici del quartiere. La camera ardente è stata allestita alla Casa funeraria di Santarelli a Monsano. Ieri pomeriggio, l’ultimo commosso addio alla Chiesa di San Sebastiano. Grande l’abbraccio della comunità ai familiari, che hanno promosso una raccolta fondi in favore della Croce rossa di Jesi.