«Sei nero, assomigli a una scimmia». Insulti razzisti a un calciatore 13enne della Nuova Folgore

Le offese partite dagli spalti: l’Aurora Jesi: «Ci scusiamo, troveremo i responsabili»

«Sei nero, assomigli a una scimmia». Insulti razzisti a un calciatore 13enne della Nuova Folgore (Nella foto: un momento della partita)
«Sei nero, assomigli a una scimmia». Insulti razzisti a un calciatore 13enne della Nuova Folgore (Nella foto: un momento della partita)
di Talita Frezzi
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Sabato 11 Febbraio 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 16:02

JESI - «Sei nero, sembri una scimmia». Insulti inqualificabili, sommati ad altri epiteti irripetibili arrivati dagli spalti. Nel mirino, un ragazzino di soli 13 anni, dalla pelle più scura dei compagni. Ancora un caso di razzismo nei campi della provincia. Stavolta è successo alla palestra San Sebastiano di Jesi, durante la partita del campionato regionale Giovanissimi tra l’Aurora Jesi e la Nuova Folgore, vinta dagli ospiti. 


Gli epiteti


Per tutto il match è stato bersagliato un ragazzino di colore tesserato con la società anconetana, che ha sede a Vallemiano e si fregia della presenza di giocatori di origine straniera come segnale di intercultura e inclusione.

Durante tutta la gara è stato un continuo di insulti che, tuttavia, non hanno condizionato il rendimento del baby calciatore. Le offese sarebbero arrivate da alcuni sostenitori jesini, anche se non è stato ancora individuato il responsabile (o i responsabili).

 L’arbitro nel suo referto, nell’omologare il risultato, ha annotato gli insulti razzisti, così il giudice sportivo ha comminato una multa di 500 euro all’Aurora Jesi «perché alcuni sostenitori hanno rivolto espressioni di stampo razzista nei confronti di un giocatore della squadra avversaria». La società Leoncella ha prontamente inviato le sue scuse al giocatore raggiunto dalle offese e alla Nuova Folgore, impegnandosi a far luce sulla vicenda e a rintracciare i responsabili del vile comportamento.

«Siamo rammaricati e rattristati da quanto accaduto - dice il vice presidente dell’Aurora, David Branchesi -. Siamo feriti nell’orgoglio e nell’anima perché questo va proprio nella direzione opposta al grande lavoro di inclusione, solidarietà e supporto dei ragazzi fragili che facciamo quotidianamente con spirito di volontariato e l’aiuto delle famiglie. Questa è la nostra missione: non sfornare campioni ma ragazzi e uomini capaci di stare insieme. Ci siamo scusati con la Nuova Folgore, stiamo ricostruendo i fatti, cercando di rintracciare il responsabile di questo gesto stupido che danneggia anche noi».

Una brutta pagina di ignoranza, cattiveria e anti-sportività che arriva all’indomani del monologo di Paola Egonu, pallavolista dei record, che dal festival di Sanremo ha parlato di «uguaglianza oltre le apparenze», lei stessa vittima di insulti razzisti in campo. Ennesimo episodio, come detto, perché ne è successo uno analogo, vergognoso, il 16 gennaio scorso, durante una partita del campionato di serie C femminile tra il Vicenza e la Jesina Calcio. Raggiunta da insulti per il colore della pelle, la giocatrice 23enne nigeriana Rafiat Folakemi Sule. Insulti sessisti e discriminatori, invece, sono piovuti addosso a un arbitro donna (la 26enne maceratese Laura Mancini) l’8 febbraio, durante la partita tra Osimo Stazione e l’Atletico Mondolfo Marotta del campionato di Promozione. 

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