Jesi, infarto sotto la doccia: rugbista
salvato dai compagni col defibrillatore

Jesi, infarto sotto la doccia: rugbista salvato dai compagni col defibrillatore
di Fabrizio Romagnoli
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Domenica 6 Gennaio 2019, 05:05
JESI - Si accascia nella doccia degli spogliatoi, dove era rientrato dopo aver avvertito sul campo, durante un allenamento, quelli che non sapeva essere i primi sintomi di un infarto. Solo la prontezza e la preparazione di chi in quel momento si trovava insieme a lui al campo da rugby “Latini” di via Mazzangrugno, e la dotazione sanitaria presente, su tutto il defibrillatore, presso l’impianto gestito dalla società Rugby Jesi ‘70, gli salvano la vita.
Vittima dell’episodio un 45enne jesino che, dopo il primo soccorso dello staff presente al campo del Rugby Jesi, è stato rapidamente trasportato all’ospedale regionale di Torrette e qui sottoposto a immediato intervento chirurgico.
  
«Attualmente Andrea, questo è il nome del nostro amico- fa sapere la società rugbistica presieduta da Luca Faccenda riferendo l’accaduto- è sedato e ci hanno riferito che tra un paio di giorni potremo avere notizie più certe sulla sua salute. Il Rugby Jesi 70 è ora vicino alla moglie ed alla famiglia di Andrea in attesa di ricevere buone notizie». L’episodio è accaduto nella serata di venerdì scorso.
«Al campo si stava svolgendo un allenamento delle nostre “Leonesse”, la nostra squadra femminile -, spiega il presidente Luca Faccenda- il nostro amico, che fa parte dello staff, dopo aver sentito un leggero dolore alla spalla sinistra, aveva deciso di rientrare nello spogliatoio, poiché il dolore si stava diffondendo al petto. Durante la doccia, è caduto esanime davanti ad altri giocatori della Old (la formazione over dei veterani del rugby jesino, nda)». Nella drammaticità del momento, non si è perduta la testa. «Immediatamente i suoi compagni della Old hanno adagiato Andrea nella stanza attigua allo spogliatoio. E qui, con prontezza- rammenta quei momenti Faccenda- mentre uno di loro gli praticava un massaggio cardiaco, una dirigente e una giocatrice della squadra femminile eseguivano la respirazione assistita. Il defibrillatore, di cui la nostra Società sportiva è dotata da tempo, ha completato l’opera di salvataggio. Nel frattempo sono arrivati i soccorsi sanitari, allertati tempestivamente dallo staff societario, che hanno provveduto al trasporto al Nosocomio di Torrette dove Andrea è stato sottoposto a intervento chirurgico e sono state, si spera, rimosse le cause cliniche di quanto accaduto». Spiega il presidente della storica società della palla ovale jesina: «Io stesso mi trovavo al campo, anche se in questo periodo non riesco ad allenarmi con la Old come altrimenti faccio abitualmente. Ho seguito la situazione e assistito al soccorso che con preparazione e prontezza donne e uomini della società hanno subito portato. Ho accompagnato Andrea fino all’ambulanza. Il medico stesso ci ha detto: “Avete fatto un buon lavoro”».
Altrimenti il pur rapido arrivo dei mezzi di soccorso sarebbe potuto non bastare. Ora non resta che sperare che tutto si risolva per il meglio. Ma l’episodio dimostra ancora una volta quanto sia importante che una società sportiva sia munita dei previsti strumenti salva vita. E che, almeno i suoi dirigenti, siano formati sugli elementi del primo soccorso». Ricorda Faccenda: «Qui al campo, il defibrillatore è sempre stato presente, prima ancora che venisse introdotto l’obbligo di tenerlo a disposizione».
Continua Faccenda: «E ad ogni partita, per quanto non sia previsto obbligatoriamente dai regolamenti, prevediamo la presenza dell’ambulanza. Una tutela per coloro che frequentano la struttura e sulla quale investiamo volentieri, ritenendo la sicurezza un valore primario, tanto più dove tanti, giovanissimi ma anche di tutte le età, fanno attività sportiva». Ai protagonisti in positivo della vicenda non può che andare il ringraziamento: «Meritano un sentito ed accorato grazie i nostri ragazzi e le ragazze che, generosi, preparati, freddi e operativi, hanno preso di petto, è il caso di dirlo, l’accaduto, approntando in brevissimo tempo strumenti e manovre giuste ed efficaci, idonee a salvare la vita al nostro compagno ed amico. Facendoci sentire veramente orgogliosi di appartenere a questo club».
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