JESI - Impiegare i percettori del reddito di cittadinanza in qualità di steward alle fermate degli autobus dove si affollano gli studenti, con lo scopo di far rispettare distanziamenti e misure anti-contagio. Oltre, naturalmente, ad avviare una revisione di dislocazione e spazi occupati dalle fermate stesse, in una fase in cui il trasporto scolastico, dentro e fuori dai mezzi, è al centro dell’attenzione sul fronte del rischio di diffusione del Covid-19.
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L’amministrazione comunale verificherà la possibilità di muoversi in tali due direzioni: lo ha detto l’assessore alla mobilità Cinzia Napolitano in commissione, presenti e intervenuti coi loro timori e rispettivi punti di vista dirigenti scolastici e responsabili del trasporto. «La questione va affrontata velocemente- ha detto l’assessora Napolitano- sulla necessità di verificare gli spazi alle fermate e di ricavarne di ulteriori, allargandole lì dove sono troppo stretti, ci eravamo confrontati già prima e indipendentemente dal Covid.
Sono 411 i percettori jesini del reddito di cittadinanza. Quanto al trasporto scolastico e alle preoccupazioni che suscita, il presidente di Conerobus Muzio Papaveri ha riferito: «Il rispetto delle prescrizioni e della soglia di riempimento dei mezzi è confermato dai controlli effettuati: su 836 verifiche, al massimo 18 i casi di autobus al 70% della capienza, quando la quota limite è all’80%. Abbiamo aumentato mezzi e corse, la sensazione di autobus troppo pieni è una percezione, legata anche al fatto che non viene richiesto dalle norme quel metro di distanza all’interno che invece, erroneamente, l’utenza si aspettava».
Ma c’è chi non è d’accordo e il dirigente dell’IIS Marconi Pieralisi Corrado Marri, che ha autonomamente voluto per il suo istituto una didattica a distanza a giorni alterni per metà degli studenti, tuona: «Sforzo vanificato da quanto accade all’esterno, tantissime le segnalazioni preoccupate delle famiglie. Mi auguro la soglia di riempimento dei mezzi venga ridotta dal Governo al 60%». Didattica tutta in presenza invece ai Licei Classico e Scientifico, i cui dirigenti Floriano Tittarelli e Fabiola Fabbri evidenziano: «Abbiamo lavorato per mesi per questo, come richiesto anche dalle famiglie. Ma poi fuori e alle fermate sarebbe utile una vigilanza sui comportamenti».