Disabili, minori e accoglienza migranti. Per il 2023 a Jesi c’è un tesoretto da 28 milioni

Disabili, minori e accoglienza migranti. Per il 2023 a Jesi c’è un tesoretto da 28 milioni
​Disabili, minori e accoglienza migranti. Per il 2023 a Jesi c’è un tesoretto da 28 milioni
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13:29

JESI Un bilancio di risorse gestite che sale a quasi 28 milioni e mezzo di euro, da erogare in servizi sociali a un territorio sempre più anziano, con nuclei familiari sempre più piccoli e dove è in calo la presenza di immigrati. Un quadro che Gianfranca Schiavoni, presidente dell’Asp Ambito IX, tratteggia nell’illustrare il bilancio 2023 dell’Azienda insieme al direttore Franco Pesaresi, al presidente dell’Assemblea dei soci Sandro Barcaglioni e al vice sindaco e assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi Samuele Animali. 


Il report

«L’età media sul territorio dell’Asp ha raggiunto i 46 anni – dice Schiavoni – diminuisce la popolazione giovane e cresce quella over 65. A Jesi la maggior parte delle famiglie è composta da due persone. La percentuale di cittadini extracomunitari, al 10,5% nel 2013, scende al 9,2%. Cambiano le esigenze a cui dare risposta, cambiano i servizi con cui farlo». Nel dettaglio del bilancio 2023, Asp gestirà oltre 10 milioni di risorse statali, anche extra Ambito IX e su quasi tutta la provincia, per il progetto di accoglienza di immigrati che è il terzo a livello nazionale per numero di persone ricevute e il più ampio per Comuni coinvolti. 
Oltre 6 milioni e mezzo ai servizi per le persone con disabilità, quasi cinque e mezzo alla gestione delle case di riposo di Jesi, Apiro, Cingoli e Staffolo: per la prima, completato il percorso di progettazione della ristrutturazione, a giorni spetterà al Comune approvarlo e si spera entro l’anno di affidare il primo stralcio dei lavori; per le altre tre, via all’adeguamento alle norme regionali.

Un milione e 700mila euro destinati all’area minori e famiglia, 1,5 ai servizi per anziani, 1,3 al contrasto di disagio e povertà. «Le risorse – spiega Pesaresi – per 12milioni dallo Stato, per 6,7 milioni dai Comuni soci. Poco più di 3 milioni dall’utenza delle Case di riposo, il 12-13% del totale. Il bilancio Asp cresce, di media, di un milione e mezzo l’anno. Il 2023 sarà l’anno dei fondi Pnrr: tutti i sei progetti che, in pressoché ogni campo, avevamo presentato spesso come soggetto capofila in collaborazione con altri Ambiti, sono risultati assegnatari di fondi». Altri numeri: nel 2021 sono stati 5mila 716 i soggetti che hanno fruito dei servizi Asp, in calo rispetto ai 7mila 731 del 2020 – dato “viziato” dai beneficiari dei contributi statali Covid alle famiglie con le prime fasi della pandemia – ma in linea con il 2019 (5.635) e il 2018 (5.873). 


E poi il personale al lavoro: 68 dipendenti diretti Asp (di cui 48 a tempo indeterminato) e 676 addetti esterni ad operare nei servizi. Con in particolare 331 educatori, 158 oss, 74 amministrativi. «Orgoglioso di aver vissuto l’esperienza di una realtà che funziona – dice Barcaglioni – ora, affrontare ulteriori esigenze. Come un fondo di supporto ai Comuni per le spese sostenute, ad esempio, per il sostegno ai minori in allontanamento dalle famiglie». Dice Animali: «A fronte dei cambiamenti demografici, quella sociale più che spesa è un investimento per costruire il futuro, fondamentale l’operato del comitato dei sindaci nel leggere e indicare le criticità, come per il potenziamento di Umee e Umea».

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