Jesi, un colpo al giorno per due settimane:
è caccia alla banda delle super biciclette

Jesi, un colpo al giorno per due settimane: è caccia alla banda delle super biciclette
di Talita Frezzi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 7 Giugno 2019, 03:35
JESI Ciclisti rimasti a piedi dopo i numerosi furti di biciclette consumati nelle ultime due settimane in città, ora monta la rabbia. Sono 16 le bici rubate in due settimane da una banda di professionisti che, utilizzando il metodo del foro accanto alla maniglia dei garage, li aprono e si impossessano di bici di lusso, mountain bike, e-bike specialized, Mtb trek e bici in carbonio da corsa. Tutti modelli di valore, dai 1000 ai 9000 euro ciascuno.
  
«E’ uno stillicidio, la gente non sa cosa significa per noi ciclisti venire derubati della nostra bici, non è il danno economico in sé, è di più», commentano i derubati, ciclisti amatoriali, che ormai si consolano tra loro come un dolore comune. Le zone più colpite sono quelle di via Martin Luther King dove nell’arco di tre giorni sono sparite cinque biciclette di marca (valore complessivo 10.000 euro), ma anche via Grecia e la zona dei giardini pubblici di viale Cavallotti, via Colle Paradiso dove sabato era stata presa una Merida da 4.000 euro e il quartiere ex Smia, dove le bici erano state prelevate dai garage come se i ladri fossero andati a colpo sicuro.
Martedì pomeriggio è stata rubata una bicicletta Mbm Honolulu Cruise da donna sistemata sulla raggiera lungo via Marconi, davanti al negozio dove lavora la proprietaria. I Carabinieri di Jesi, cui le vittime si sono rivolti per le denunce di furto, hanno avviato le indagini del caso, che proseguono nel più stretto riserbo ma certamente su più fronti. Saranno scandagliate le immagini delle videocamere dei quartieri cittadini alla ricerca di mezzi - furgoncini o macchine station wagon sospette - nei pressi delle zone colpite; effettuate ricerche sul web dove potrebbero essere piazzate le bici rubate spacciandole per occasioni (l’usato va molto tra gli amatori). Raddoppiati i controlli stradali preventivi che possano portare all’individuazione del deposito dove queste bici rubate vengono stipate prima di essere ricettate, magari fuori dall’Italia. Non è la prima volta infatti che i Carabinieri riescono a scovare dei depositi di bici rubate, ritrovandole in tempo prima che i ladri le caricassero su qualche tir per mandarle all’estero per essere rivendute su mercati illegali, magari pure smontate di telaio e ruote.
 
Proprio l’8 marzo scorso, i militari della Compagnia di Jesi avevano scovato due nascondigli di bici rubate – in quel caso a dei negozi di bici professionali – riuscendo a restituirle ai proprietari. Erano state nascoste in due casolari abbandonati nelle campagne tra Jesi e Monsano e l’altro nel Fabrianese. Per i ciclisti invece è tempo di prendere provvedimenti, magari legando le bici a catene seppur dentro cantine o box, oppure di portarsele fin dentro casa: qualcuno ormai la parcheggia accanto al letto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA