Litiga con la madre e impugna due coltelli. Si ferisce in strada, bloccato dai carabinieri. La mamma: «Portatelo in carcere»

Litiga con la madre e impugna due coltelli. Si ferisce in strada, bloccato dai carabinieri. La mamma: «Portatelo in carcere»
Litiga con la madre e impugna due coltelli. Si ferisce in strada, bloccato dai carabinieri. La mamma: «Portatelo in carcere»
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Lunedì 9 Marzo 2020, 23:31

JESI  - Le urla disperate attirano l’attenzione dei vicini, qualcuno si barrica in casa, guardando da dietro le persiane. Qualche altro si preoccupa per la vicina, lancia l’allarme al 112 temendo che il marito possa farle del male. E in via Roma intervengono a sirene spiegate una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Jesi insieme all’automedica del 118 e l’ambulanza della Croce Rossa. Più tardi arriveranno altre due pattuglie. L’allarme è scattato verso le 21, i soccorsi sono intervenuti in via Roma, in un appartamento dove abitano una donna romena con il figlio di 23 anni. 

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Sabato sera per l’ennesima volta, il giovane è rientrato a casa completamente ubriaco ed è diventato aggressivo, violento contro la poveretta. La madre, esasperata, ha chiamato il 112 chiedendo aiuto ai Carabinieri. Il ragazzo ha impugnato due coltelli da cucina, puntandoli contro la madre e poi ferendosi alle braccia, fuori di sé. E mentre brandiva le lame, è uscito in strada, tra sproloqui e frasi senza senso. Attimi di concitazione e di panico, nonostante fossero già intervenuti i carabinieri e i sanitari, che lo invitavano alla calma e a gettare i coltelli. Lui continuava a ferirsi, non ha mai puntato i coltelli contro i carabinieri, ma minacciava di farsi del male e farne a chi gli stava attorno. Poi, urlando è rientrato in casa e si è barricato dentro. Così i militari temendo qualche gesto sconsiderato, sono riusciti ad aprire, lo hanno bloccato con lo spray al peperoncino e disarmato. La madre, disperata, implorava di portarlo in carcere per mettere fine al suo incubo. «Non se ne può più così, mettetelo in carcere…», supplicava la poveretta, rivolgendosi ai militari. Una preghiera udita anche dai vicini e da alcuni passanti. Non deve essere stata la prima esplosione di rabbia accesa dall’alcol, quella di sabato sera. Sedato, il ragazzo è stato trasferito in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” dove è stato medicato delle escoriazioni procuratesi e dove è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Fortunatamente la donna è rimasta illesa. Sequestrati i due coltelli. 

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