Il bilancio della Caritas e il servizio svolto dalla mensa del povero: 10mila pasti in un anno

Il bilancio della Caritas e il servizio svolto dalla mensa del povero: 10mila pasti in un anno
Il bilancio della Caritas e il servizio svolto dalla mensa del povero: 10mila pasti in un anno
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Sabato 4 Dicembre 2021, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 14:40

JESI  - «Caritas è Chiesa. È espressione operativa della Chiesa. Non è beneficenza ma anche tanto altro. E tante sono le forme di povertà. Oggi, forse, l’esigenza di beni materiali non è quella principale. Ci sono le povertà educative e quelle informatiche da affrontare». Così Marco D’Aurizio, direttore della Caritas di Jesi che presenta, con una mostra che si inaugura oggi alle 18 a San Nicolò e resterà aperta fino all’8 dicembre (tutti i giorni, ore 17-20), il bilancio sociale 2015-2020.

Per la realtà che riunisce Fondazione Caritas, Caritas diocesana e parrocchiali, la Cooperativa sociale agricola “Orto del Sorriso”, una prima volta. «Durante la pandemia – racconta D’Aurizio- abbiamo fornito venti dispositivi elettronici e attivato linee internet per fragilità nello studio che sarebbero rimaste isolate. Nostro obiettivo è togliere le persone dallo stato di necessità e difficoltà e restituirle alla libertà, intervenendo sulle cause delle povertà.

Circa 200 i volontari coinvolti, dai 20 i 25 quelli quotidianamente attivi nella sede di viale Papa Giovanni XXIII. Primo contatto con noi, il Centro di Ascolto: qui si comprendono le esigenze delle persone». Dal 2015 quasi in 6 mila e 800 si sono rivolti al Centro di ascolto, 1.058 nel 2020. La mensa del povero, dove dal Covid si lavora ormai soprattutto con l’asporto, ha fornito 10 mila e 183 pasti l’anno scorso. Quattordici, ridotti dalla pandemia, i posti letto di prima accoglienza. L’Emporio Solidale ha fornito quasi mille e 500 carrelli di cibo.

«Pensiamo- dice D’Aurizio- a un prossimo un emporio degli indumenti e ad un armadio farmaceutico per farmaci inutilizzati». Lo scorso anno 410 le famiglie e 371 i minori, 67 gli ospiti del centro di accoglienza, 19 i percorsi di giustizia riparativa che hanno trovato impiego ad esempio nell’Orto del Sorriso, attività agricola finita fra i progetti al centro della promozione nazionale sull’impiego dei fondi dell’8 per mille. 

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