Prende per il collo l'arbitro donna, allenatore rimosso: «Non ho chiuso occhio per tutta la notte»

Prende per il collo l'arbitro donna, allenatore rimosso: «Non ho chiuso occhio per tutta la notte»
Prende per il collo l'arbitro donna, allenatore rimosso: «Non ho chiuso occhio per tutta la notte»
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Martedì 26 Novembre 2019, 05:54 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 11:16

JESI - «Arbitro è fallo, non vede?». No, lei non ha fischiato. Per questo è stata spintonata e presa per il collo da un allenatore che, frustrato dal risultato (stava perdendo 11-5) e innervosito da una serie di decisioni sfavorevoli, se l’è presa con la direttrice di gara che, sotto choc, ha sospeso la partita e si è rinchiusa negli spogliatoi. Sono arrivati i carabinieri, l’hanno accompagnata al pronto soccorso: nulla di grave, è stata dimessa con pochi giorni di prognosi. Ma la ferita morale è profonda: un arbitro donna aggredita dall’allenatore di una squadra giovanile, alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza di genere.

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È successo domenica pomeriggio a Senigallia, al campo di via Cellini, dov’era in programma l’incontro del campionato di calcio a 5 Under 17 tra il Senigallia e la Virtus Team di Fabriano. A 4 minuti dalla fine è scoppiato un diverbio tra il tecnico ospite, il 42enne Emanuele Farneti, e il fischietto “rosa”, Federica Cardinali, della sezione di Jesi, separati dall’intervento dei giocatori.

«Un mio ragazzo è stato spinto contro la panchina da un avversario e lei non ha fischiato - racconta l’allenatore fabrianese -. Mi sono avvicinato, le ho chiesto di non arbitrare più partite della mia squadra perché già in passato eravamo stati danneggiati. Mi ha dato una spinta per allontanarmi, a quel punto l’ho presa per un braccio e l’ho stretta forte. Ma non le ho messo le mani al collo. In ogni caso ho sbagliato. Chiedo scusa a tutti, sono pentito, non ho chiuso occhio la notte. Alla società ho comunicato le mie dimissioni».

Decisione subito accettata dal presidente del Virtus Team, Gaetano Marinelli, da 47 anni nel mondo del calcio giovanile. «Come società non possiamo che biasimare l’accaduto e scusarci con l’arbitro - commenta -. Certi episodi non dovrebbero mai accadere, specie in un settore giovanile. Ero in tribuna, ho visto che il nostro allenatore, bravo ragazzo ma un po’ focoso, è andato a dire qualcosa alla ragazza e le ha messo le mani al collo. La dirigenza locale ha chiamato i carabinieri, partita sospesa. Scena poco edificante». Per domani è attesa la sentenza del giudice sportivo: l’allenatore rischia un lungo stop, la società una multa, la squalifica del campo e la sconfitta a tavolino.

L’arbitro si è riservata di denunciare l’allenatore. 

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