Annuncio choc, Caterpillar chiude: in bilico il futuro di 260 lavoratori: presidio davanti allo stabilimento

Annuncio choc, Caterpillar chiude: in bilico il futuro di 260 lavoratori: presidio davanti allo stabilimento
Annuncio choc, Caterpillar chiude: in bilico il futuro di 260 lavoratori: presidio davanti allo stabilimento
di Fabrizio Romagnoli
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Sabato 11 Dicembre 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:54

JESI -  «Non è una valutazione sulla performance delle persone. Ma Caterpillar deve far fronte a un problema di sovracapacità. E i cilindri può trovarli in modo molto più competitivo sul mercato da produttori terzi». Così, secco, megafono in mano e vicini gli uomini della security, Jean Mathieu Chatain, da una ventina di giorni direttore dello stabilimento jesino di Caterpillar, parla alle maestranze in sciopero davanti alla fabbrica di via Roncaglia. Un’ora e mezza prima, dai rappresentanti sindacali in riunione nella sede anconetana di Confindustria, la notizia della chiusura. 

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«Caterpillar Inc.- comunica l’azienda con una nota - ha annunciato il piano di cessare le attività produttive nel suo stabilimento di Jesi entro la fine del primo trimestre 2022».

Stop alla realtà che aveva ereditato storia industriale e lotte della Sima. Poi Hydropro, da 25 anni Caterpillar. Circa 270 posti, fra indeterminati e interinali, in fumo. L’azienda scrive: «Capiamo che è una notizia difficile per i dipendenti». La polizia monitora una situazione che ha tutto per diventare esplosiva, nei confronti del dirigente francese il tono di voci e parole, da parte di chi sta perdendo il lavoro senza che ce ne fosse stata avvisaglia, si alza. Intervengono i sindacalisti a fermare Chatain: «I lavoratori sono in sciopero e lei non ha diritto di venire qui a fare comunicazioni che, semmai, deve fare in assemblea, pagata dall’azienda. Si vergogni». Chatain se ne va, sale con la security sull’auto dai vetri oscurati che sgomma via. Si sente un colpo sul veicolo, c’è chi accenna per un attimo un inseguimento, con una rabbia incredula. 

«Era il consueto incontro semestrale su bilancio e andamento - dicono i rappresentanti Fiom Cgil Tiziano Beldomenico, Maurizio Gabrielli e Davide Fiordelmondo - pensavamo di parlare di questo e anzi di stabilizzazione per una quota dei 70-80 interinali. Invece l’annuncio di chiusura, di un’azienda senza problemi di ordini o produttività ma che, semmai, faceva i conti con la carenza di materiale. Ci siamo alzati, inutile andare avanti». Aggiunge Luigi Imperiale, Fim Cisl: «A Jesi Caterpillar lavora su tre turni, con ricorso agli straordinari. Si doveva discutere di aumento di volumi produttivi e assunzioni, il direttore è arrivato con guardie del corpo e un giuslavorista. E poi si è presentato qui, è stata vista come una provocazione. Non ci sono parole per il cinismo di una decisione comunicata ora e in questi modi. Con l’apertura immediata della procedura, ci saranno 75 giorni, col Natale di mezzo, per un accordo o una mediazione prima del via alle lettere di licenziamento». 


Lo stabilimento realizza cilindri idraulici per pistoni di macchine movimento terra. «Il 70-80% sarà prodotto presso terzi - accenna Chatain - il resto non è conveniente farlo qui». Scrive l’azienda che «farà del suo meglio per facilitare il re-impiego della forza lavoro e si consulterà con consiglio di fabbrica e sindacato sulle misure di assistenza. Caterpillar e i suoi dealer continueranno a mantenere gli impegni e la massima attenzione ai bisogni dei clienti. Queste azioni consentiranno all’azienda di essere posizionata meglio per la competitività futura». 

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