Jesi, le ricadute di Amazon su case e traffico, il sindaco: «Recupero di spazi e meno auto possibili»

Jesi, le ricadute di Amazon su case e traffico, il sindaco: «Recupero di spazi e meno auto possibili»
Jesi, le ricadute di Amazon su case e traffico, il sindaco: «Recupero di spazi e meno auto possibili»
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 2 Marzo 2023, 02:45

JESI - Primi oneri di urbanizzazione in entrata dall’affare Amazon per le casse comunali: oltre 870mila euro, inseriti in variazione nel bilancio 2023 nell’ultimo Consiglio e, in parte, destinati all’intervento straordinario sulla centrale termica del PalaTriccoli per 275mila euro. Mentre col rilascio la settimana scorsa del permesso di costruire non manca più nulla per la realizzazione del maxi hub da 65mila metri quadrati e mille addetti diretti della multinazionale dell’e-commerce alla Coppetella, si guarda a impatti sul territorio e necessità di servizi che lo sbarco del colosso comporterà. 

«Evitare nuova cementificazione e puntare sul recupero dei buchi neri presenti in città per le eventuali abitative.

E fare in modo che girino meno auto possibili, puntando sull’utilizzo della rete ferroviaria per la mobilità» sono gli auspici espressi a riguardo dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo. «L’arrivo di Amazon è ormai realtà – ricorda Fiordelmondo - il procedimento amministrativo è concluso e il cantiere può avere esecuzione materiale. I temi che occorre affrontare sono nelle corde di questa amministrazione: il flusso della residenzialità e come accogliere le persone chiamate a vivere in città temporaneamente o in modo fisso. E i servizi, in particolare la mobilità». Sul punto a sollecitare l’amministrazione è Giancarlo Catani (Patto per Jesi): «La realizzazione porterà, nelle previsioni, un rilevante impiego di personale. Un volano determinante per la della città e dell’intera Vallesina, che comporterà un aumento delle richieste di servizi e di sistemazioni residenziali, con probabile arrivo anche da fuori regione in cerca di soluzioni abitative. La città ha perso abitanti nel tempo anche per la mancanza di prospettive di lavoro e per scelte discutibili che hanno favorito lo spostamento in Comuni limitrofi. È opportuno valutare concrete ipotesi, indicando nuove soluzioni urbanistiche». Per Fiordelmondo: «In città esistono spazi dove si può avere l’implementazione di residenzialità che dovesse servire: cantieri rimasti sospesi o aree che erano interessate da potenziali insediamenti immobiliari poi non realizzati. Situazioni da riprendere in mano, per fare in modo che quelli siano gli spazi ideali e che siano riqualificati». 

Gli spostamenti

Quanto alla mobilità, il primo cittadino spiega: «L’Interporto è dotato di un canale privilegiato che è quello ferroviario: stiamo verificando con gli attori in campo se è possibile intavolare un discorso che ci consenta di organizzare un trasporto come quello. O quanto meno di garantire un trasporto pubblico che possa limitare il più possibile il transito veicoli. Attualmente sono previsti nel progetto più di mille parcheggi all’interno dell’insediamento. Gli spostamenti saranno rilevanti, dovremo fare in modo che girino meno auto possibili. Quella ferroviaria è l’ipotesi principale, anche se la più difficile da organizzare: la stiamo prendendo in mano». Intanto gli 870mila euro in entrata sono solo una parte degli oneri complessivi che il progetto porterà al Comune. Per Jesiamo, dall’opposizione: «A beneficiarne immediatamente, per circa un terzo, la centrale termica del Palazzetto dello Sport e di riflesso l’assessore Samuele Animali: proprio chi non si è mai espresso a favore dell’arrivo in città di Amazon ne prende immediatamente vantaggio politico». 

Il nodo manutenzioni

Animali ricorda: «Al Palasport purtroppo si è rischiata più volte la chiusura a causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento e delle infiltrazioni sui locali che lo ospitano, come ha ripetutamente evidenziato il gestore, fino a che la situazione non è divenuta insostenibile. Ci sono diverse altre manutenzioni straordinarie da programmare e realizzare, anche per evitare di dover intervenire in emergenza, come in questo caso».

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