Addio Morosetti, arte e solidarietà: con i suoi fondi il Centro Alzheimer

Addio Morosetti, arte e solidarietà: con i suoi fondi il Centro Alzheimer
Addio Morosetti, arte e solidarietà: con i suoi fondi il Centro Alzheimer
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Sabato 14 Marzo 2020, 04:20

JESI  - Si è spento nella notte di giovedì scorso all’ospedale San Paolo di Milano all’età di 97 anni, in seguito ad un ictus cerebrale, Cassio Morosetti: era stato jesino di nascita e poi onorario, anche se nella sua città natale non era più tornato dopo averla lasciata all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.

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Vignettista e umorista, il cui tratto era stato per decenni protagonista sulle pagine di riviste e giornali quali la Settimana Enigmistica, il Corriere dei Piccoli ma anche il Corriere della Sera, Epoca, L’Europeo, a Jesi Morosetti aveva donato un anno e mezzo e fa ben 800mila euro. Il suo primo e reale desiderio sarebbe stato- lo ribadì in maniera molto schietta collegandosi via Skype con l’aula del Consiglio per il conferimento della benemerenza- che l’ingente donazione fosse utilizzata per riportare in piazza della Repubblica, dove si trovava appunto fino all’ultimo dopo guerra, obelisco e fontana di piazza Federico II.

Ma aveva accettato che gli 800mila euro fossero invece destinati ad una nuova e moderna sede per il Centro Alzheimer, che sorgerà in via Finlandia sulle ceneri dell’ex asilo Cepi, da poco demolito. «In giorni così drammatici, la scomparsa di una persona di 97 anni potrebbe passare in secondo piano. Ma per Cassio Morosetti è doverosa una eccezione- lo saluta il sindaco Massimo Bacci- perché è stato un grande personaggio, un vero artista nel suo campo, definito il caposcuola delle moderne vignette umoristiche in Italia. L’ho conosciuto personalmente qualche anno fa, perfettamente lucido, brillante, decisamente con una marcia in più. Amava Jesi, benché si fosse allontanato fin da giovane e certe vecchie situazioni - mi aveva confidato - lo avessero amareggiato. Ma proprio in tarda età aveva scelto la sua città natale per questo regalo davvero importante. Avremo modo di esprimergli la nostra riconoscenza, perché la città di Jesi non dimentica né mai dimenticherà i suoi figli migliori».

Morosetti era nato a Jesi il 20 maggio 1922. Allo scoppio della guerra partì volontario in Libia per tornare solo dopo sette anni, tre dei quali trascorsi in prigionia. Trasferitosi a Milano, il suo percorso professionale decollò con le vignette pubblicate dalla Settimana Enigmistica e la produzione di fumetti per il Corriere dei piccoli con un suo personaggio, lo sceriffo Botticella. Nel 1952 fondò la Disegnatori Riuniti, la prima agenzia italiana per vignettisti. Realizzò i suoi disegni per la Domenica del Corriere, Il Corriere della Sera, Epoca, L’Europeo, Candido, Topolino, Grazia, Il Monello. Il tramite con la città d’origine, dalla quale si era sentito respinto nel clima mutato del dopo guerra, è rimasto negli anni il rapporto con la rivista Jesi e la sua Valle, che lo ricorda così: «Ci confessava che, prima di addormentarsi, tutte le sere, passeggiava per le strade della sua città, una città ideale e invisibile. È stato per noi un amico sincero, e generosissimo come nessun altro. È stato, forse proprio perché lontano, uno tra gli jesini più appassionati della sua terra. Lucidissimo fino alla fine dei suoi giorni, è scomparso nel silenzio, lasciando questa sua “vita da umorista”»


Le ceneri di Morosetti saranno tumulate nel cimitero milanese di Chiaravalle.

Proprio in questi giorni, anche se dalla chiusura posticipata a fine marzo alla luce delle difficoltà create dall’emergenza Coronavirus, la gara d’appalto per la realizzazione del Centro Alzheimer reso possibile dalla donazione Morosetti. 

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