Insulti razzisti, indaga la Digos. I genitori-tifosi ora rischiano il Daspo per offese xenofobe

Insulti razzisti, indaga la Digos. I genitori-tifosi ora rischiano il Daspo per offese xenofobe
Insulti razzisti, indaga la Digos. I genitori-tifosi ora rischiano il Daspo per offese xenofobe
di Talita Frezzi
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 17:55

JESI Sul grave episodio di insulti razzisti piovuti sulla giocatrice Rafiat Folakemi Sule, 22 anni vicentina ma di origini nigeriane, indaga la Digos della questura di Vicenza. Ieri pomeriggio la presidentessa del Vicenza Calcio femminile Erika Maran è stata convocata in questura per essere sentita in merito a quanto accaduto domenica scorsa nella partita di serie C con la Jesina. L’indagine dunque prosegue in maniera autonoma. 


Le registrazioni


Vi sono dei video e degli audio registrati da parte di tv locali in cui quegli epiteti («bestia», «sei scura») vengono uditi in maniera nitida.

Ma si indaga per capire chi, realmente, li abbia pronunciati poiché provenivano sì dagli spalti dove si trovava la tifoseria leoncella (dei genitori delle calciatrici) ma siamo ancora nella fase dell’accertamento dei fatti. Se le indagini della Digos dovessero ravvisare qualche responsabilità in capo ai tifosi che hanno pronunciato quelle frasi, potrebbero venire colpiti da Daspo. Ma è ferma intenzione della presidentessa Maran non sporgere querela nei confronti dei tifosi della Jesina, rei di aver gridato parole cariche di odio nei confronti della giocatrice vicentina, al 38° del primo tempo, a seguito di una serie di schermaglie tra la capo cannoniera vicentina e la jesina Generali, concluse poi col cartellino rosso rifilato alla vicentina dal direttore di gara per comportamento scorretto. 


La decisione


Dopo essere stata espulsa è stata anche squalificata per due giornate per aver «a gioco fermo colpito una avversaria», secondo quanto deciso dal giudice sportivo che, però, nel suo referto non ha menzionato le offese xenofobe, forse perché non le ha udite. Insulti sì, come ne volano tanti purtroppo negli stadi (ed è deprecabile), ma nulla che possa implicare qualsiasi responsabilità della società Jesina Calcio femminile la quale, fin da subito, ha preso le distanze da quanto avvenuto mostrando vicinanza alla giocatrice vicentina e alla sua società sportiva. La stessa Sule, chiusa nel silenzio, preferisce che questa spiacevole questione si sgonfi. Sule, come racconta la sua presidentessa, sebbene sulle prime sia stata molto dispiaciuta, lo è stata ancora di più per essere stata squalificata per due giornate e non poter essere utile alle sue compagne.


L’affetto


«Ma è molto più serena – dice la presidentessa Maran – noi le siamo stati tutti vicini, facendo quadrato, tanto che si è detta piacevolmente sconvolta da tanto affetto che sta ricevendo. Raffi preferisce restare in silenzio, prega molto, tanto che a ogni gol si inginocchia rivolta verso la Mecca per ringraziare. Anche in questo caso, la preghiera le sarà d’aiuto». La giovane calciatrice originaria della Nigeria, si dice comunque tranquilla. «Sono circondata da una grande famiglia – ha fatto sapere, riferendosi alla società vicentina – e da tanto amore, il bene che ho ricevuto supera il male di quello che è successo». 

 

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