Bollette-salasso, ad Ancona l'incubo pesa anche sullo shopping. Gli acquisti frenano: «Clienti terrorizzati»

Bollette-salasso, ad Ancona l'incubo pesa anche sullo shopping. Gli acquisti frenano: «Clienti terrorizzati»
Bollette-salasso, ad Ancona l'incubo pesa anche sullo shopping. Gli acquisti frenano: «Clienti terrorizzati»
di Michele Rocchetti
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Lunedì 12 Settembre 2022, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 08:18

ANCONA -  Il salasso delle bollette rischia di abbattersi sullo shopping. Dopo un’estate tutto sommato positiva, a breve i commercianti del centro dovranno iniziare a fare i conti con l’arrivo dell’autunno. E saranno dolori, come per le tasche della gente, che con l’aria da burrasca che tira sarà naturalmente frenata negli acquisti. Un futuro molto prossimo che preoccupa, e tanto. 

 
I timori


Infatti, se da una parte questa è la prima volta dopo due anni che si rientra al lavoro e a scuola senza restrizioni legate al Covid, cosa che consentirà di tornare a una vita normale fatta di incontri dentro e fuori casa, cene, feste, viaggi, serate al teatro, al cinema e persino in discoteca, dall’altra volteggiano i fantasmi della stangata di luce e gas e dei pochi soldi a disposizione a causa dell’inflazione e del caro bollette che possono indurre molti a limitare gli acquisti. «L’effetto positivo della caduta delle restrizioni abbiamo già potuto apprezzarlo quest’estate, quando c’è stato un vero e proprio boom di richieste per abiti da cerimonia – riferisce Toni Tanfani di Gisa Boutique -. Siccome il Covid non è più percepito come pericoloso, la speranza è che questo trend possa proseguire anche nei prossimi mesi». Ora però c’è un’altra salita da affrontare, e sarà durissima. «Il problema è che le notizie che arrivano sul fronte economico e internazionale stanno togliendo serenità e ciò potrebbe incidere sulla voglia di spendere». Prova a metterci una nota di ottimismo Tanfani. «Ma sono convinto che alla fine l’Italia reagirà, perché siamo un popolo che non si abbatte facilmente». 
Isabella Rocchetti del negozio di abbigliamento Rivière percepisce le stesse sensazioni, di un imminente disastro. «La gente viene, compra, chiede quando arriveranno le nuove collezioni.

Si vede che c’è voglia di vivere». Ma i nuvoloni si addensano all’orizzonte. «Auspico che il caro bollette non incida troppo su l’umore. Noi commercianti siamo stati i primi a subirne gli effetti, cercherò comunque di non far pesare questo sui prezzi finali e spero che la clientela apprezzi. Dobbiamo darci tutti una mano. Con l’augurio che chi di dovere riesca a trovare dei correttivi prima di dicembre, garantendoci un Natale tranquillo». 

La tensione


Chi di dovere è la politica, che Giorgio Giambenedetti della pelletteria Jimenez & Co. critica duramente per come ha gestito fino adesso la questione: «La stagione sembra essere iniziata bene, ma come procederà non lo so. La gente è letteralmente terrorizzata da questo continuo martellamento di notizie sul caro bollette. E i politici che fanno? Invece di dire tranquilli, risolveremo tutto agendo in questo quest’altro modo, si accontentano di averci avvertito che saranno mesi difficili». 


La tensione tra i clienti inizia a essere palpabile, ma c’è anche chi, come Cristina Rossi di Elena Mirò, cerca anche di coccolare i clienti: «L’altro giorno è arrivata una signora anziana che si è detta preoccupata per l’aumento del prezzo del gas. Noi le abbiamo consigliato di comprarsi tre golfini di lana cotta per non sentire freddo». E anche al negozio di giocattoli La Città del Sole la ricetta contro le brutte notizie è donare leggerezza: «Con la revoca delle restrizioni anti Covid i bambini possono tornare a fare quello che gli piace di più, ovvero giocare insieme – osservano Raffaella Chiucconi e Gianpaolo Marchiori -. Noi asseconderemo questa loro esigenza organizzando laboratori e varie altre iniziative legate alla celebrazione dei 50 anni del marchio. Inoltre proporremo ancora di più giocattoli di qualità, che valgono l’acquisto, perché durano nel tempo».

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