L’ex “cartaro” filmato mentre passa mazzette. Il pensionato Edmondo Scarafoni ha lavorato alle Miliani di Fabriano

Edmonda Scarafoni
Edmonda Scarafoni
di Marco Antonini
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Martedì 22 Febbraio 2022, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 10:10

ANCONA - La notizia dei nuovi arresti per i Green pass taroccati già ieri mattina ha fatto il giro dei social a Fabriano, visto il coinvolgimento anche di un ex operaio delle Cartieri Miliani. Edmondo Scarafoni, 73 anni, pensionato, era un operaio specializzato in servizio nello stabilimento di viale XIII Luglio. Andato in pensione quando aveva poco più di 50 anni, si era dedicato, negli anni ‘90, all’attività sindacale per un periodo limitato. Nato e residente a Fabriano, è sposato, ha un figlio e nipoti.

Carattere schivo, in pochi nelle Cartiere lo ricordano, forse anche in considerazione del fatto che sono passati circa 20 anni dal suo pensionamento. Alcuni colleghi lo avevano soprannominato “il cartaro” per la sua professione svolta, per una vita, in Cartiera e molti con stupore hanno accolto la notizia in quanto considerato «una persona buona e semplice». Edmondo Scarafoni, secondo l’ordinanza del gip che l’ha portato ieri agli arresti domiciliari, oltre a concordare gli appuntamenti con il finto vaccinatore Emanuele Luchetti, accompagnava clienti al centro Paolinelli della Baraccola, indirizzandole alla postazione “A” dove agiva il falsario dei vaccini. Il 23 dicembre il pensionato fabrianese, dopo aver accompagnato un No Vax, chiama Luchetti per chiedergli come poterlo pagare e se ha una Postepay. E i detective della Mobile, appostati in borghese per osservare le mosse dell’infermiere, vedono e filmano Scarafoni, fuori dal centro vaccinale, mentre consegna qualcosa all’infermiere. L’accorgimento usato dai due, appartati dietro una porta a vetri vicino ai distributori automatici, impedisce di documentare con certezza che si trattasse di denaro, ma il tenore delle conversazioni intercettate non sembra lasciare dubbi. Il gip Masini nell’ordinanza, motivando le esigenze cautelari dei domiciliari a carico del pensionato fabrianese e della civitanovese Maria Francesca Lattanzi (anche lei ai domiciliari) ne evidenzia «la spregiudicatezza dimostrata nel perseguire il proposito criminale ad ogni costo ed in ogni occasione utile». Dai gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori, emerge che l’attività di intermediazione svolta dal pensionato fabrianese sarebbe stata tutt’altro che occasionale. Scarafoni, per il gip Masini, si sarebbe «dato alacremente da fare perché persone da lui conosciute conseguissero il Green pass mediante la simulazione della vaccinazione, dimostrando totale spregio delle regole». 

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