OSIMO - Una vita complicata quella di Ilaria Maiorano. Lo si vedeva dalla voce flebile, dal tono pacato, quasi intimidito con il quale si rapportava con la gente, da quegli occhi che trasparivano sofferenza, solitudine. Viveva in quel casolare quasi diroccato, coperto da sterpaglie e con i vetri rotti alle finestre, assieme al marito Tarik El Ghaddassi, marocchino da oltre un decennio a Osimo. Una storia tormentata la loro, non solo per i problemi giudiziari di lui, che attualmente era agli arresti domiciliari. Sin dall’inizio quel rapporto aveva incontrato l’opposizione dei famigliari di lei. Il padre di Ilaria, finanziere conosciuto in città, era morto da tempo, la mamma vive in zona Guazzatore.
La famiglia contraria
Lei e il fratello di Ilaria avevano sempre manifestato dubbi, più spesso contrarierà, alla sua unione con Tarik.
Le escendescenze finali
Tornati in Marocco per qualche giorno e rimasta Ilaria sola ad affrontare una quotidianità complicata, ecco il dramma. C’è chi racconta che la scorsa settimana il 42enne marocchino ha dato in escandescenza con un operaio del cantiere della nuova rotatoria di Padiglione, proprio vicino alla loro abitazione, evidentemente disturbato da rumori e interminabili file di auto. E poi ci sono i vicini, che abitano a 100 metri, e che raccontano di una famiglia taciturna, che non si era mai presentata. «Li vedevamo passare con l’auto, lei spesso usava il nostro passo di casa per fare manovra ma non ci abbiamo mai parlato». Anche dall’ambiente scolastico riferiscono di una ragazza silenziosa, schiva, che sembrava sola ma tutta dedita alle amate figlie che ieri hanno assistito alla sua tragica fine. Ora i servizi sociali le affideranno a una famiglia collocatrice.