Il sordo vero smaschera la truffatrice
che chiedeva offerte per i non udenti

Il sordo vero smaschera la truffatrice che chiedeva offerte per i non udenti
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Giovedì 10 Ottobre 2019, 05:45
ANCONA - A smascherare la finta sorda ci ha pensato lui, Andrea, 53 anni, che sordo lo è per davvero. Quando quella ragazza si è avvicinata in corso Garibaldi e a gesti ha provato a convincerlo a devolvere una somma in favore di una fantasiosa associazione a tutela dei bambini poveri e portatori di handicap, è rimasto di ghiaccio. Ha osservato il foglio in cui venivano registrate le donazioni con tanto di firma dei benefattori e quando ha capito che si trattava di un raggiro, gliel’ha strappato dalle mani e l’ha costretta a scappare.

 

Dicono che nei giorni seguenti la truffatrice, una ragazza sui 25 anni all’apparenza di etnia rom, abbia continuato a farsi vedere in centro, insieme ad altri complici: tutti pseudo sordi che hanno tentato di impietosire (e in diversi casi, purtroppo, ci sono riusciti) i passanti e i clienti dei bar. Un poker di impostori, due donne e due uomini, a caccia di denaro da carpire agli anconetani di buon cuore, con la scusa di un centro internazionale da aprire per prendersi cura di bambini sfortunati. Sono piovute segnalazioni alle forze dell’ordine che, per la verità, in passato più volte hanno identificato e denunciato simili truffatori senza scrupoli.  

Ma a far riflettere è la testimonianza di Andrea, 53 anni. Lui che davvero è costretto a convivere con un handicap invalidante, è andato su tutte le furie quando ha capito chi aveva di fronte: una donna senza ritengo che cercava di arricchirsi fingendosi sorda nel cuore del capoluogo. 

«Sono molto triste e arrabbiato, non è giusto che delle persone udenti approfittino dei diritti riservati alle persone sorde - si sfoga Andrea -. Chi è sordo incontra vere difficoltà nella vita di tutti i giorni perché non ha completa accessibilità alle informazioni, ai servizi e spesso anche a trovare un lavoro dignitoso e gratificante a causa principalmente delle barriere comunicative. Non credo sia giusto che persone udenti, che in realtà hanno una maggiore possibilità di trovare un’occupazione, facciano finta di essere sorde e rubino soldi agli onesti cittadini, solo perché non hanno voglia di lavorare». 

A documentare il fatto, accaduto nei giorni scorsi in corso Garibaldi, c’è il foglio della presunta raccolta fondi che il 53enne è riuscito a sottrarre alla truffatrice, ignara di essersi imbattuta proprio in una persona non udente. Nel giro di pochi minuti era riuscita a raccogliere la bellezza di 80 euro di donazioni rilasciate da cinque passanti generosi che probabilmente non si sono soffermati ad analizzare con attenzione il documento su cui sono annotate le loro firme: altrimenti si sarebbero accorti degli sgorbi grammaticali (sia in italiano, sia in inglese) e di quanto improbabile e generica fosse quell’iniziativa benefica dedicata a non udenti, disabili, ma anche ai bambini poveri del mondo, per conto della sedicente associazione “Handicap International”. 

Da giorni questo gruppetto di truffatori si aggira in centro a caccia di donazioni. Non sono i primi e difficilmente saranno gli ultimi, purtroppo. Di recente episodi simili erano accaduti a Senigallia, durante il Summer Jamboree, e nel parcheggio dell’Auchan, alla Baraccola, dove la polizia ha denunciato e allontanato 4 finti sordomuti di nazionalità romena. 
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