La vicenda
Nei giorni scorsi, infatti, un centinaio di proprietari delle caratteristiche grotte ai piedi della falesia, nella zona sottostante Pietralacroce, sono stati ascoltati dalle Fiamme gialle per un caso di presunto utilizzo abusivo delle piattaforme antistanti e degli scivoli a mare. Contestualmente la Guardia di Finanza avrebbe chiesto anche di mostrare la documentazione che attesti il pagamento delle tasse comunali, Imu e Tari, degli ultimi cinque anni. Quindi, da una parte un filone d’indagine che potrebbe sfociare nel penale. L’altra questione puramente amministrativa, qualora fosse provato il mancato pagamento delle imposte, potrebbe culminare in una sanzione ai danni dei grottaroli.
La storia
La questione risale ad oltre 20 anni fa, quando il Comune di Ancona aveva di fatto sanato la posizione di tutte le grotte dalla parte del Passetto, da sotto le piscine fino al tratto più a nord verso la Grotta Azzurra.
Ma dal 2001, fanno sapere alcuni grottaroli dell’associazione, non è più stato recapitato nessun bollettino. Di conseguenza non si è provveduto ad ottemperare i relativi pagamenti. Da qui l’indagine per presunto utilizzo abusivo delle strutture. Il caso è passato nelle mani dell’avvocato Marco Pacchiarotti incaricato dall’associazione dei grottaroli. «Siamo in attesa di conoscere esattamente quali reati verranno contestati - ha detto il legale -, le piattaforme, ormai anch’esse parte del demanio, non sono precluse all’utilizzo da parte della collettività». La vicenda verrà affrontata nuovamente durante il prossimo consiglio comunale con la risposta del vicesindaco Pierpaolo Sediari.