Due writer marchigiani (e due abruzzesi) arrestati in India per aver realizzato dei graffiti su due vagoni della metropolitina, andranno oggi a processo. La famiglia del 29enne Baldo Sacha di Monte San Vito (in provincia di Ancona), non vuole rilasciare dichiarazioni ma è in costante contatto con la Farnesina. Il ragazzo, da circa 6-7 anni, non risiede più a Monte San Vito. Da quanto si è appreso ieri l’Ambasciata ha contattato la madre e le avrebbe dato rassicurazioni sul trattamento dei fermati. L’ambasciata sta controllando costantemente la situazione ed è in contatto con la madre. La stessa ha riferito di non voler rilasciare dichiarazioni ma si dice «rinfrancata dalla situazione ora sotto controllo».
Più episodi contestati
Il sindaco di Monte San Vito Thomas Cillo ha spiegato che le famiglie hanno ricevuto «rassicurazioni sul trattamento riservato ai ragazzi» e che «è in corso un processo di cui ancora non si conosce l'esito». Sarebbero alcuni (almeno tre) gli episodi contestati «e quindi dovrebbe esserci un altro processo in seguito».
Incontrato il sindaco
L'altro marchigiano arrestato è il 27enne Paolo Capecci di Grottammare. Ultima residenza conosciuta in via Manara a San Benedetto (dove abitano nonna e padre), visto che lui risulta ora è domiciliato da alcuni anni a Londra e iscritto all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti all'estero.

Rischio alto anche in Italia per i writer
In Italia il deturpamento e imbrattamento di cose altrui è un reato descritto dall’articolo 639 del codice penale che prevede multe fino a 103 euro. In alcuni casi si prevede anche l’aggravante, prevista dal comma 3, di un fatto commesso ai danni di cose di interesse storico o artistico: chi ha imbrattato il centro storico di una città rischia una reclusione che va da tre mesi a un anno e una multa tra 1000 e 3000 euro.
In India i 4 italiani, secondo la FIR depositata in questura del DCB, sono stati ammoniti ai sensi dell'IPC sezioni 447 (violazione penale), 427 (dolo che ha causato danni per un importo di cinquanta rupie), 34 (atti compiuti da più persone in favore di comune intenzione) e ai sensi della sezione 3 (1) della legge sulla prevenzione dei danni alla proprietà pubblica.
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