GENGA - Disavventura a lieto fine per un frate francescano di 86 anni, di Avezzano, salito a Genga per le terme. Lunedì, dopo pranzo, è andato a fare una passeggiata ed è caduto in un dirupo. Non è riuscito più a muoversi e, una volta arrivato il buio, ha dovuto attendere diverse ore prima di poter urlare e far sentire la sua voce alla macchina dei soccorsi che, nel frattempo, si era messa in moto.
Un suo confratello non vedendolo rientrare per la notte, infatti, lunedì sera aveva allertato i soccorsi chiamando i carabinieri della Compagnia di Fabriano. Si temeva il peggio per l’anziano frate, visto anche il caldo che è stato registrato negli ultimi giorni. Dopo 3 ore di ricerca il ritrovamento in buone condizioni di salute tanto da non essere stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale Profili di Fabriano. E’ stato solo visitato sul posto dai sanitari del 118 e, quindi, ha subito fatto rientro in albergo. L’appello dei soccorritori è sempre lo stesso: non avventurarsi da soli per sentieri che non si conoscono e tenere sempre il cellulare in tasca per lanciare l’allarme. Al lavoro i carabinieri, due squadre dei vigili del fuoco di Fabriano e Arcevia, il personale addetto alla topografia da Ancona e Macerata, due unità cinofile, gli uomini del Soccorso Alpino delle Marche e il personale del 118. Le ricerche, in piena notte, si sono concentrate, inizialmente, nei pressi dell’hotel per poi, man mano, allargarsi ai boschi vicini. Gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico, supportati dalla presenza dell’unità cinofila con un cane molecolare, si sono mossi per le prime ricerche nel raggio di un chilometro quadrato dal luogo di partenza del frate sperando di riuscire a sentire la sua voce, ma così non è stato nelle prime ore di ricerche.
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