Raffica di furti a Fabriano, presi due topi d'appartamento. E' caccia al terzo complice

Raffica di furti a Fabriano, presi due topi d'appartamento. E' caccia al terzo complice
Raffica di furti a Fabriano, presi due topi d'appartamento. E' caccia al terzo complice
di Marco Antonini
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Martedì 7 Febbraio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:12

FABRIANO - Ondata di furti in appartamento a Fabriano, almeno dieci i casi segnalati: denunciate 2 persone, un 50enne italiano e un 40enne di origine albanese, entrambi residenti in Lombardia, nel Milanese. Dovranno rispondere dell’accusa di furto aggravato continuato in abitazione. Si cerca un terzo uomo che è risultato intestatario di circa 50 mezzi.

E’ l’esito delle indagini serrate degli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano che, nei giorni scorsi, sono risaliti ai due soggetti, con precedenti per reati contro il patrimonio di tipo predatorio, attraverso le immagini dei sistemi di videosorveglianza e con il contributo determinato di una delle vittime che, notando i malviventi nel suo giardino, li ha indotti alla fuga, inseguendoli e riuscendo a memorizzare il volto di uno dei due.

Gli accertamenti dei poliziotti non si fermano qui perché l’obiettivo è anche quello di recuperare parte della refurtiva.

Gli episodi

I furti sono avvenuti lo scorso 15 dicembre sia a Fabriano che nelle frazioni del comprensorio. Sono stati tutti messi a segno tra le 17 e le 19:30, oltre ad altri cinque tentativi fortunatamente non andati a buon fine. Si parla complessivamente di una refurtiva di oltre 4mila euro in contanti e preziosi per circa 10 mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la banda, costituita da tre elementi, ha operato con l’appoggio di una autovettura “pulita” che, giunta in prossimità dell’obiettivo, lasciava scendere il “binomio operativo” per poi spostarsi per il successivo recupero nel punto concordato con i complici, probabilmente collegati con radio portatili o cellulari “puliti”. I malviventi si sono introdotti nelle varie abitazioni attaccate dopo aver forzato finestre e balconi, prediligendo abitazioni inoccupate, ma non disdegnando di rubare in stanze vuote di appartamenti con i proprietari presenti. I poliziotti hanno ascoltato le vittime che hanno fornito elementi utili. Poi avvalorate dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza privata e dai riconoscimenti fotografici ed informazioni contenute in pubblici registri, quali quelli relativi alle intestazioni di autoveicoli e di utenze telefoniche.

Gli inseguimenti

«Fondamentali, però, gli elementi forniti da una delle vittime che ha inseguito a piedi i due sospettati per diverse centinaia di metri, fino a quando non si erano dati definitivamente alla fuga salendo sull’auto del complice» dice il commissario, Gerarda La Sala. Le indagini sono partite dalle dichiarazioni fornite dalle altre vittime e le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza presenti lungo l’itinerario ricostruito dagli investigatori. In queto modo è stato possibile individuare anche il mezzo impiegato dalla banda per la fuga e il trasporto della refurtiva. L’intestatario del veicolo risulta, attualmente, proprietario di oltre 50 autoveicoli, tutti acquistati negli ultimi mesi: quasi tutti segnalati da molti uffici di Polizia del Centro Nord, come mezzi impiegati per la commissione di reati. E risalire ai due soggetti che sono stati denunciati. L’attività investigativa procede per risalire al terzo complice e al recupero della refurtiva soprattutto quella composta da oro e gioielli.

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