Fine vita, Antonio può accedere al suicidio assistito ma la commissione medica non ha dato indicazioni sul farmaco

Fine vita, "Antonio" ha i requisiti per accedere al suicidio assistito. Manca il parere sul farmaco
Fine vita, "Antonio" ha i requisiti per accedere al suicidio assistito. Manca il parere sul farmaco
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Lunedì 11 Luglio 2022, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 08:49

Sciolto il parere della Commissione medica instituita dall'Asur Marche: "Antonio", 44ennne residente nel Fermano, ha tutti i requisiti per accedere al suicidio assistito. A renderlo noto, l'associazione Luca Coscioni, che ormai da due anni segue legalmente "Antonio", tetraplegico dal 2014. 

Il nodo sul farmaco

«La Commissione - ha fatto sapere l'associazione in una nota - con una relazione dettagliata per punti, ha accertato che Antonio possiede tutte le condizioni per accedere al suicidio medicalmente assistito ai sensi della sentenza costituzionale sul caso Cappato/Antoniani.  Purtroppo, però, si ripete quanto già accaduto a Federico Carboni (Mario) – dove il parere sulle modalità fu inviato successivamente solo a seguito di diffida – e a Fabio Ridolfi – che non ha mai ricevuto la  relazione.

In assenza di tale passaggio, oggetto specifico sia della sentenza costituzionale sia dell’ordinanza del Tribunale di Fermo che aveva riconosciuto il dovere dell’Azienda sanitaria di procedere alle verifiche, il percorso subisce un’ulteriore impasse». 

La reazione di "Antonio"

«Questa attesa è molto lunga - ha detto "Antonio" -. È chiaro che ho i requisiti ma manca la parte di parere sul farmaco – che poi è uguale per tutti. Sembrano pretesti per prendere tempo contro la mia volontà che invece è ferma, mi propongono assistenza come se fossi un bambino da convincere, per  quale motivo? Sono capace di autodeterminarmi, ho ben presente la mia realtà, non mi mancano assistenza, affetti, cura. Farò prima se vado in Svizzera, sto valutando di riaprire la pratica iniziata. Spero sinceramente però che arrivi presto il parere sulla procedura per prendere le mie decisioni. Quando il mio amico Federico il 16 giugno ci ha lasciati avevo pensato che avrei potuto presto smettere di soffrire e invece sono ancora qui ad attendere i comodi degli altri».

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