Addio Michele, custode della terra: Filottrano piange l'agricoltore bio morto a 49 anni per un male spietato

Michele Coppari aveva 49 anni
Michele Coppari aveva 49 anni
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Mercoledì 23 Dicembre 2020, 02:20

FILOTTRANO - «Per allietare la mia sofferenza abbiamo organizzato una serata fantasticissima». Neanche sul letto di malattia, dove era costretto a trascorrere gli ultimi giorni concessi da un male incurabile, Michele Coppari rinunciava al sorriso e all’ironia con cui affrontava la vita, la cifra di un’esistenza in cui s’era fatto da solo, prima aprendo con un socio un pub-pizzeria dentro le mura di Filottrano, poi trasformando i terreni di famiglia nella campagna di Villanova in un’azienda modello dell’agricoltura biologica, Mater Amabilis.

E adesso che non c’è più, stringe il cuore vederlo su un video postato di recente su Facebook seguire il ritmo della musica anche steso su un letto, sempre con il suo sorriso da eterno bravo ragazzo, prendendo dalla vita quello che ti concede. Michele Coppari, 49 anni, ieri “è nato in cielo”, come si legge nei manifesti funebri. E adesso gli amici che gli sono stati accanto insieme alla sua splendida famiglia (i genitori Giancarla e Attilio, i fratelli Caterina e Nicola) gli augurano sui social di volare tra i colori e i profumi della terra che amava, in attesa di salutarlo ai funerali che si terranno oggi alle 14 e 30 nella chiesa di San Francesco a Filottrano. Per coltivare la sua terra aveva lasciato, a trent’anni, un’avviata attività nella ristorazione. «Io ho bisogno di stare all’aria aperta - così aveva raccontato la sua esperienza di agricoltore responsabile al sito NaturaLentamente -.

Sono nato e cresciuto in campagna e ad un certo punto ne ho sentito il richiamo». Così aveva affiancato il padre nella coltivazione dei terreni di famiglia, tre ettari e mezzo, dopo aver frequentato un corso di agricoltura biologica per affinare le competenze maturate negli studi all’Alberghiero. «Con la pizzeria avevo belle soddisfazione economiche, ma quello che ottenevo era solo per me, mentre sentivo il bisogno di fare qualcosa per gli altri e per la terra, la Natura. I miei genitori mi hanno insegnato che il bene bisogna condividerlo con gli altri». Ne era nata Mater Amabilis, azienda che produce soprattutto ortaggi, ma anche varietà di grano antico, da commercializzare nel punto vendita di via Villanova, in alcuni negozi di alimenti naturali e nei gruppi d’acquisto solidale. Riforniva anche ristoranti gourmet, come il Gallo Rosso di Filottrano, che gli dedica un ricordo: «Grazie Michele, per la passione con cui ti sei preso cura della tua terra». Alla Mater Amabilis, per imparare i segreti dell’agricoltura bio, s’era presentato anche lo chef giapponese Kentaro Kaway.

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