Tragedia nella villetta, la disperazione del marito di Valeria Baldini: «L'amavo non volevo ucciderla»

Tragedia nella villetta, la disperazione del marito di Valeria Baldini: «L'amavo non volevo ucciderla»
Tragedia nella villetta, la disperazione del marito di Valeria Baldini: «L'amavo non volevo ucciderla»
di Stefano Rispoli
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Sabato 22 Ottobre 2022, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 19:02

SENIGALLIA - Trasuda disperazione la villetta di via della Foresta, immersa nelle campagne di Filetto, ultimo lembo di Senigallia al confine con Ostra. Dietro le impalcature che ingabbiano l’abitazione, in corso di ristrutturazione, i flash della Scientifica dei Sis illuminano la cucina e catturano i dettagli di un dramma consumato tra quattro mura. Valeria Baldini, 77 anni, da tempo malata di Alzheimer, è esamine sul pavimento quando sopraggiungono i soccorritori del 118 e i carabinieri della Compagnia di Senigallia, guidati dal capitano Francesca Romana Ruberto.

Accanto a lei, il marito Marino Giuliani, 79 anni, e il loro figlio 50enne, tornato apposta da Milano - dove la famiglia risiedeva, prima che i coniugi andassero in pensione - per assistere l’anziana madre, peggiorata negli ultimi tempi al punto da muoversi su una carrozzina. 


La ricostruzione 


Non sono ancora le 8 del mattino quando dalla villetta di Filetto arriva una telefonata al Nue 112: è il figlio della coppia che sollecita i soccorsi perché la signora Valeria è a terra, priva di sensi, apparentemente soffocata.

All’arrivo dell’equipaggio del 118, però, la donna è ormai morta. I carabinieri portano in caserma per essere ascoltati prima il marito dell’anziana, poi il figlio, che viene rilasciato poco dopo.

Giuliani, invece, viene trattenuto e poi dichiarato in arresto e collocato ai domiciliari in attesa di essere interrogato dal gip. «È stato collaborativo e ha spiegato come sono andate le cose», dicono fonti investigative. In lacrime, ha raccontato che la moglie, a causa della malattia degenerativa, spesso perdeva il controllo e urlava. Forse per non svegliare il figlio, che stava ancora dormendo nella sua camera, Giuliani avrebbe messo una mano sulla bocca della moglie, per farla smettere di gridare e di lamentarsi.

«La amavo, non avevo nessuna intenzione di ucciderla» si è giustificato con gli investigatori. Versione ribadita con forza anche in presenza del pm Rosario Lioniello a cui il pensionato, assistito dall’avvocato Edoardo Massari, ha spiegato che il gesto dalle conseguenze letali è stato del tutto involontario: nessuna aggressione, insomma, nessun intento omicida. Se davvero si sia trattato di una fatalità, lo stabilirà l’autopsia che verrà disposta dalla Procura. Secondo un primo esame del medico legale Marco Palpacelli, la donna sarebbe morta per soffocamento, ma non sarebbero stati trovati segni particolari sul collo e questo esclude l’ipotesi dello strangolamento che, pure, nei concitati momenti dei soccorsi era stata contemplata. 


Il provvedimento 


Per Giuliani è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Ora si trova ai domiciliari. La notizia ha sconvolto l’intera frazione di Filetto dove tutti ricordano Marino e Valeria come una coppia affiatata. «Si amavano, mai un litigio, mai uno screzio», dicono gli amici. Tant’è che insieme avevano deciso di approfittare dei bonus per ristrutturare la porzione della villetta bifamiliare in cui, raggiunta la pensione, avevano deciso di trasferirsi per star vicini alla sorella di Valeria, dopo una vita vissuta a Milano, dove la donna faceva la portinaia in un palazzo e il marito l’idraulico. E dove sono nati i loro due figli. 

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