FALCONARA - La battaglia è stata vinta. Il muro ferroviario sul lungomare di Falconara non si farà. A metterlo nero su bianco, con una lettera inviata lo scorso 5 maggio al sindaco Stefania Signorini, è stata Paola Barbaglia, responsabile per Rfi della Vice Direzione Generale Network Management Infrastrutture – Direzione Investimenti – Programmi Soppressione PL e Risanamento Acustico.
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Il contenuto della lettera
«Il progetto deve intendersi ritirato – si legge nella missiva – non essendo stato oggetto di valutazione nella procedura di Conferenza di Servizi, che non è stata neppure avviata stante la posizione manifestata dalla Regione Marche con il documento congiunto ANCI - Regione, mediante il quale veniva ritenuto non idoneo il progetto definitivo delle opere di risanamento acustico redatto da Rfi». La comunicazione è arrivata in risposta alla richiesta di informazioni avanzata dallo stesso sindaco riguardo la decisione della società ferroviaria. L’8 novembre dal Ministero delle Infrastrutture aveva infatti inviato una lettera con la quale si chiedeva a Rfi di ritirare il progetto. Ebbene, la risposta ha confermato la linea del Ministero.
«Abbiamo vinto questa battaglia – esulta il sindaco Stefania Signorini –.
Il convegno
L’arretramento è stato al centro di un convegno organizzato da Confindustria Ancona, che ha coinvolto istituzioni e industriali dall’Emilia Romagna alla Puglia e aveva tra gli ospiti il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, i governatori di Marche e Umbria, Francesco Acquaroli e Marco Marsilio, oltre ai vertici di Confindustria e al presidente della Camera di Commercio Gino Sabbatini. Il sindaco Stefania Signorini, con un contributo video trasmesso durante i lavori, aveva allora ribadito l’importanza dell’arretramento sia per le imprese marchigiane, che con l’alta velocità guadagnerebbero competitività, sia per i territori costieri, che vedrebbero la costa liberata da pesanti infrastrutture e potrebbero riappropriarsi del loro mare.
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