Falconara, titolare kebab minacciato
"In due mi hanno chiesto soldi"

Falconara, titolare kebab minacciato "In due mi hanno chiesto soldi"
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Lunedì 25 Maggio 2015, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 13:09
FALCONARA - Si terrà domani l'udienza per la convalida dell'arresto dei due tunisini che sabato notte hanno tentato di estorcere circa 100 euro al titolare del Lahore Kebab, in via Flaminia. Gli estorsori (C. S. di 31 anni e A. T. di 30 anni) erano entrati in negozio intorno a mezzanotte per prendere una birra e, dopo aver infastidito dei clienti, hanno intimato al barista di dargli i soldi se non voleva casini nel bar. Ma al rifiuto del titolare del Kebab, Firoz Bapary, i due nordafricani l'hanno minacciato. I due tunisini avrebbero lanciato bottiglie di vetro contro il titolare e mostrato persino un coltello da cucina, poi recuperato dai carabinieri. A essere minacciata è stata anche la famiglia del titolare. "Erano entrati in negozio (forse ubriachi) e hanno dato fastidio a una cliente che, assieme al compagno, è poi andata via - racconta Bapary -. Così gli ho detto che mi facevano perdere i clienti e a quel punto si sono scagliati contro di me". E così, vista la situazione, il titolare del Kebab ha chiamato le forze dell'ordine. A quanto pare, poi, gli stessi gli avevano già fatto visita anche due anni fa quando Firoz lavorava in un bar in piazza Mazzini. "Ho sopportato per due anni ma quel giorno non ce l'ho fatta più", continua Bapary. E ammette che negli anni scorsi ha sempre avuto timore di denunciare quanto gli accadeva per paura di qualche ritorsione. Sabato notte, però, la volontà di mettere fine a quei continui episodi ha messo a tacere qualsiasi tipo di paura. Ma negli ultimi giorni non sono mancate minacce da parte di alcuni conoscenti dei due tunisini. "Mi hanno minacciato di dare fuoco al locale se non ritiro la denuncia - continua Bapary -. Io voglio solo vivere tranquillo". Bapary vuole solo tutelarsi. E svela che installerà delle telecamere nel locale per stare più tranquillo. In attesa dell’udienza l'avvocato dei due tunisini (Pietro De Gaetani) sostiene che quanto riportato dal titolare non corrisponde alla verità dei fatti, ma non vuole sbilanciarsi sulla linea di difesa.

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