Stupefacenti venduti sui social e spediti in tutta Europa: scoperti 7 pusher del web

Stupefacenti venduti sui social e spediti in tutta Europa: scoperti 7 pusher del web
Stupefacenti venduti sui social e spediti in tutta Europa: scoperti 7 pusher del web
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 3 Luglio 2021, 10:15

FALCONARA -  C’è chi spediva hashish riciclando vecchie scatole di scarpe e chi nella propria impresa agricola s’era ritagliato un appezzamento di terreno da destinare alla coltivazione di marijuana. Tutti e sette gli improvvisati esportatori di derivati del cannabis usavano per le loro spedizioni all’estero di stupefacente autoprodotto l’aeroporto di Falconara, dove però i finanzieri della compagnia guidata dal capitano Matteo De Gasperis facevano buona guardia, controllando anche con i cani antidroga i magazzini degli spedizionieri doganali.


Una scoperta dopo l’altra, le Fiamme gialle di Falconara, in collaborazione con i funzionari della Dogana in servizio nello scalo aeroportuale, hanno sequestrato quaranta chili di sostanze stupefacente oltre a 132 piante di canapa indica risalendo all’identità dei sette mittenti, tra i 25 e i 60 anni, residenti a Porto Sant’Elpidio, Civitanova e Ortona, in provincia di Chieti. Sono stati tutti denunciati alla Procura della Repubblica di Ancona per il reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope, che prevede la reclusione da sei a venti anni e una multa da 26.000 a 260.000 euro. Per alcuni di loro, scoperti quasi un anno fa, il procedimento penale è già arrivato al capolinea con gli avvisi di chiusura indagini.

L’operazione - denominata Flying Drug, droga volante - era iniziata alla fine di giugno 2020 con i primi sequestri prodotti dai controlli mirati fatti al Sanzio dai finanzieri della Compagnia di Falconara, competente anche sullo scalo aeroportuale, insieme ai doganieri, con l’impiego di unità cinofile. Gli investigatori, in questa prima fase durata fino a dicembre, avevano scovato oltre nove chilogrammi di marijuana e 90 grammi di hashish, occultati in pacchi spediti tramite corriere e diretti soprattutto all’estero, in particolare verso Regno Unito, Germania, Spagna, Austria e Grecia.
Non è stato troppo difficile per i detective delle Fiamme Gialle, con qualche visura e indagini mirate, risalire a chi aveva spedito i plichi contenenti droga, visto che il più delle volte si trattava delle stesse persone fisiche indicate come mittenti.

Così dopo i sequestri si è arrivati a individuare i sette poi denunciati a piede libero, tutti uomini, tra i 25 e i 60 anni, residenti soprattutto nelle Marche ma anche in Abruzzo.

Gli indagati - persone spesso insospettabili, quasi tutti con un lavoro regolare, alcuni imprenditori agricoli - utilizzavano siti internet e social network per vendere la droga prodotta in casa. Ricevuti gli ordini sul web, confezionavano a domicilio plichi e pacchetti, anche usando vecchie scatole di scarpe, e poi li consegnavano nei punti di raccolta dei corrieri, che li trasportavano al Sanzio per lo smistamento su aerei cargo verso destinazioni di tutta Europa.


La Procura dopo i primi sequestri ha disposto perquisizioni nelle abitazioni e in altri locali degli indagati, eseguite dalle Fiamme Gialle di Falconara con i militari del Gico, del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Ancona e il supporto delle unità cinofile. Durante i blitz a Porto Sant’Elpidio (Fermo), Civitanova (Macerata) e Ortona (Chieti) sono stati sequestrati altri 31 chili di marijuana, 250 grammi di hashish e ben 132 piante di canapa, coltivate in un appezzamento di terreno a Ortona. Con l’operazione Flying Drug la Finanza ha disarticolato una filiera distributiva non di poco conto, visto che lo stupefacente sequestrato avrebbe fruttato sul mercato un guadagno di circa 410.000 euro.

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