ANCONA - Va verso un percorso di messa alla prova il 35enne falconarese arrestato dai carabinieri della locale Tenenza lo scorso 2 dicembre con 80 grammi di droga, tra hashish (quasi la totalità de quantitativo) e una piccola parte di marijuana. Il congelamento del processo per poter far accedere l’imputato a un iter che preveda lavori socialmente utili è stato chiesto formalmente ieri dall’avvocato difensore Giacomo Curzi al giudice Francesca Grassi.
L’udienza è stata rinviata al 9 maggio per poter permettere agli uffici competenti di stilare nel dettaglio quanto previsto dalla messa alla prova.
Le due tesi
Dopo l’arresto il 35enne, disoccupato, era stato rimesso in libertà con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il sequestro
Durante la perquisizione domiciliare, avvenuta a Camerata Picena, i carabinieri della Tenenza avevano trovato 79 grammi di hashish custoditi in barattoli, 0,7 grammi di marijuana e un coltello usato per tagliare lo stupefacente ancora sporco di residui. I militari, durante la perquisizione domiciliare, avevano anche rinvenuto denaro contante (770 euro) in banconote di piccolo taglio, ritenuto probabile provento dell’attività di spaccio. Stando alla difesa, invece, quel gruzzoletto sarebbe stato il risultato di un prelievo al bancomat effettuato nei giorni precedenti al blitz degli uomini dell’Arma.
Il precedente
Se il percorso di messa alla prova dovesse essere giudicato positivamente dal tribunale, allora il procedimento penale a carico del 35enne, attualmente disoccupato, verrà dichiarato estinto. L’uomo, alle spalle, ha una condanna, sempre relativa allo spaccio, risalente a 11 anni fa.
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