FALCONARA - Il tifo era da stadio, ma in realtà siamo a scuola. E più precisamente alla scuola elementare Mercatini dove ieri il piccolo Kiril, 11 anni fuggito dalla guerra in Ucraina insieme alla mamma e la nonna, è stato inserito nella quinta classe. Un benvenuto speciale da parte dei nuovi compagni, che lo hanno accolto con un festoso incitamento che sapeva di tifo per chi si è lasciato alle spalle la cosa peggiore che un bambino possa vivere e deve ricominciare una vita nuova.
Per lui, salutato dal dirigente scolastico Fabio Rustici, dal sindaco Stefania Signorini e da tutti gli insegnanti, tante bandierine arcobaleno al vento, cori ed entusiasmo.
Dopo un primo periodo in una struttura messa a disposizione dalla parrocchia, i tre sono stati accolti in un appartamento a Falconara grazie anche alla collaborazione con la Caritas. Ma accoglienza significa anche integrazione e la possibilità di riscrivere il futuro. Kiril è stato iscritto a una classe a tempo pieno e a coprire i costi per la mensa scolastica sarà la generosità dei falconaresi: la spesa sarà finanziata con i fondi raccolti dal Comune attraverso il conto dedicato.
Il sindaco ha ricordato la prima serata di Kiril a Falconara, quando gli ha comprato la pizza: «Gli ho chiesto quale fosse il suo gusto preferito - ha detto - e mi ha risposto “i peperoni”. Così gli ho portato una pizza con i peperoni. Grazie ai bambini, alle insegnanti e al dirigente scolastico per aver organizzato un’accoglienza capace di arrivare dritta al cuore di questa famiglia». Kiril non è l’unico bambino a essere accolto nelle scuole del territorio: nelle scorse settimane altri due bambini ucraini in fuga dalla guerra, ospiti di familiari residenti in Italia, erano stati accolti alle Zambelli e Marconi.
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