Aveva il Covid e violava la libertà vigilata: rom spedito per un anno in Sardegna, lavorerà in una colonia penale

Il 47enne rom è stato accompagnato in Sardegna dai carabinieri
Il 47enne rom è stato accompagnato in Sardegna dai carabinieri
di Stefano Rispoli
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Lunedì 19 Luglio 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 10:02

FALCONARA - Isili, 2.500 anime nel cuore della Sardegna, un altipiano ad intensa coltivazione di cereali e foraggi, tra nuraghi e ruscelli. Qui sorge la colonia penale agricola più antica d’Italia, fondata alla fine dell’Ottocento, con oltre 600 ettari a disposizione. Da ieri ha un ospite in più: un rom di 47 anni, residente a Falconara, che per mesi ha continuato a violare la libertà vigilata a cui era sottoposto per una serie di reati commessi nella sua lunga “carriera”, prevalentemente furti

 
Il 47enne si è imbarcato ieri mattina su un aereo alla volta della Sardegna, scortato dai carabinieri della Tenenza di Falconara, guidati dal comandante Michele Ognissanti. Non certo un viaggio di piacere, ma un tragitto con destinazione la colonia di Isili, dove dovrà scontare la pena di un anno, occupandosi della coltivazione dei campi e dell’espletamento di attività agricole, ma non solo. Nel corso del tempo, infatti, la collaborazione con gli abitanti del paese è aumentata e sempre più mestieri vengono insegnati ai detenuti: fabbro, fornaio, macellaio, manovale, falegname. Oltretutto, nella casa di reclusione sarda si praticano sport e attività culturali. Insomma, l’habitat migliore per intraprendere un percorso di recupero e reinserimento sociale, come è nello spirito della Costituzione italiana. 
Chissà che quest’anno da vivere a stretto contatto con la natura non serva davvero al 47enne per imparare dagli errori e dare una svolta alla propria vita, dal momento che la libertà vigilata sembra essere servita a poco, a giudicare dagli ultimi mesi in cui l’ha sistematicamente violata.

Secondo le indagini condotte dai carabinieri, il rom falconarese ha inanellato una sfilza di inosservanze della misura restrittiva: si presentava in ritardo all’obbligo della firma in caserma, usciva di casa negli orari in cui non gli era consentito e spesso non rispettava le prescrizioni previste dalla normativa anti-Covid per il contenimento del contagio. 


Non si è fermato nemmeno davanti al virus: risultato positivo, è arrivato persino a trasgredire la quarantena obbligatoria, rischiando di diventare un pericoloso “untore”, senza alcun rispetto per gli altri. Ma tra i motivi che hanno determinato l’ulteriore aggravamento della misura nei suoi confronti, spicca un episodio di violenza avvenuto lo scorso 25 maggio: una lite furibonda con la sua ex fidanzata e con la madre di lei. Nel corso del tempo, sono peggiorati anche i rapporti con i suoi familiari che hanno compromesso la convivenza con i propri genitori per via dei comportamenti poco tolleranti e talvolta aggressivi e violenti del 47enne. Lui stesso, stanco di quella convivenza complicata, di recente aveva manifestato ai carabinieri il desiderio di lasciare le Marche per trasferirsi da altri parenti presso il campo nomadi Bonfadini di Milano. 


In qualche modo, il suo desiderio di cambiare aria è stato esaudito. L’altra notte i carabinieri di Falconara hanno dato esecuzione alla misura di sicurezza detentiva emessa dal Tribunale di Ancona nei confronti del rom, frutto delle numerose segnalazioni e mancanze. L’hanno prelevato dall’appartamento condiviso con i genitori e l’hanno accompagnato, scortato in aereo, nella colonia penale di Isili, dove dovrà restare per un anno. 

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