Licenziamenti all'aeroporto Sanzio: è scontro frontale. E anche Aguzzi si arrende: «Non so cos’altro fare»

Licenziamenti all'aeroporto Sanzio: è scontro frontale. E anche Aguzzi si arrende: «Non so cos’altro fare»
Licenziamenti all'aeroporto Sanzio: è scontro frontale. E anche Aguzzi si arrende: «Non so cos’altro fare»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 08:20

FALCONARA  - Licenziamenti al Sanzio: si va verso lo scontro frontale. I margini per una mediazione sono ridotti ai minimi storici e, dopo diversi tentativi, anche la Regione alza le braccia. «Sinceramente non saprei cos’altro portare ai tavoli di confronto ed in quest’aula», ammette l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, rispondendo ieri ad un’interrogazione del gruppo Pd in Consiglio regionale. 

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Di tentativi per scongiurare così gli esuberi ne sono stati fatti diversi, ma il fondo Njord, che detiene oltre il 90% delle quote della fu Aerdorica, oggi Ancona International Airport, non vuole sentire ragioni, forte di un accordo siglato con le sigle Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti nell’aprile 2020.

Un’altra era geologica, per questo i sindacati chiedono di rivederlo, con tanto di sciopero organizzato per il 26 novembre. Nel documento erano previsti 34 esuberi, 20 dei quali hanno percorso la strada dell’esodo incentivato. Per nove dei 14 restanti, si prospettava una potenziale ricollocazione nella ditta esterna che avrebbero preso in carico la security, mentre per due nelle pulizie. Per tre lavoratori, invece, non era previsto alcun piano b concreto.

«Abbiamo fatto sei incontri con le parti, unilaterali e bilaterali – ripercorre le tappe Aguzzi – e l’ultimo è stato il 12 ottobre. Dei 14 esuberi, solo uno ha accettato di entrare nella ditta esterna che si occuperà della sicurezza, mentre due dovrebbero passare già nei prossimi giorni alle pulizie. Uno dei curricula, inoltre, è adatto ad un potenziale posto di consulenza alla Svim, ma ancora non abbiamo avuto risposta». Al confronto del 12 ha preso parte anche il governatore Acquaroli e «ha chiesto all’amministratore delegato Carmine Bassetti ed al presidente Hamish De Run, di proseguire con la cassa integrazione, ma c’è stato un diniego netto». A fine incontro, Acquaroli ha formalizzato con una lettera la richiesta ufficiale della Regione di «dare prosieguo alla cassa integrazione almeno fino a fine anno». Ma anche in questo caso, Njord ha risposto picche.

«Nel frattempo – va avanti nella ricostruzione l’assessore – il governo ha concesso altre 13 settimane di cassa integrazione: ho fatto un ultimo tentativo scrivendo, il 29 ottobre, a Bassetti e De Run affinché prendessero in considerazione questa possibilità». La risposta di Bassetti, letta in aula da Aguzzi, non si è fatta attendere, e ha espresso la «volontà di procedere quanto prima alla piena esecuzione della procedura di licenziamento collettivo».


Nell’ultimo incontro con i sindacati è stato sottoscritto un verbale, mandato anche a Bassetti, in cui la Regione raccomanda che, in caso di ripresa dell’attività del Sanzio, si peschi tra chi ha già esperienza nello scalo nell’eventualità di nuove assunzioni. Sul tema interviene anche il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini: «Sento parlare di una struttura inadeguata, ma non è corretto: la struttura risponde già alle caratteristiche necessarie per le esigenze del territorio. Inadeguato è invece il sistema che ruota intorno allo scalo (difficoltà del settore dei trasporti aerei e dei vettori). È necessario lavorare insieme, istituzioni pubbliche e private, per cogliere questa sfida, attivando una cabina di regia».

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