Tetto bucato e casa pericolante, il sindaco firma lo sgombero. Simona e Giulia disperate: «Siamo in mezzo alla strada»

Tetto bucato e casa pericolante, il sindaco firma lo sgombero. Simona e Giulia disperate: «Siamo in mezzo alla strada»
di Federica Serfilippi
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Venerdì 17 Dicembre 2021, 05:05

FALCONARA - Tetto bucato e immobile pericolante: firmata l’ordinanza di sgombero dal sindaco Stefania Signorini. Simona Cerquetella, 34 anni, e la sua compagna Giulia Di Giorgio, 36 anni, dovranno abbandonare l’appartamento di via Damiano Chiesa, da loro abitato nel 2017 e un tempo utilizzato dal Comune di Falconara come alloggio d’emergenza.

Il provvedimento è stato notificato l’altro ieri e avrà validità fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. «E nel frattempo che vengano fatti i lavori, noi dove andiamo?», si chiede Simona. «Non c’è stata finora mostrata una soluzione, abbiamo paura di vivere in mezzo alla strada». Un’ipotesi che sarebbe stata paventata dall’amministrazione sarebbe un trasferimento alla Tenda di Abramo: «Ma sarebbe solo temporaneo, non possiamo stare per il tempo necessario ai lavori». Lavori che, stando ai sopralluoghi fatti dal personale dei Lavori pubblici il 10 novembre scorso, non dovrebbero essere così veloci.

Sono infatti state accertate «diffuse infiltrazioni di acqua piovana» in alcuni locali, «la disgregazione delle tavelle del tetto e l’ammaloramento dell’orditura lignea (travi e travicelli), tali da compromettere la sicurezza e la funzionalità della copertura».

La coppia è entrata nell’appartamento in una condizione di abusività, dopo aver subito uno sfratto, mettendo al corrente il Comune. In quattro anni le due hanno eseguito lavori di ristrutturazione, trasformando l’alloggio nella loro casa. Il vice sindaco Raimondo Mondaini: «La situazione segnalata riguarda un’occupazione abusiva che si protrae da tempo. Non è il primo provvedimento che viene adottato per chiedere il rilascio dell’immobile. Le segnalazioni delle stesse occupanti sullo stato dell’immobile, in particolare i problemi al tetto, hanno reso necessaria questa ultima ordinanza. La situazione è conosciuta ai Servizi Sociali che sono stati sempre disponibili ad affrontarla nei limiti di ciò che è consentito dalle norme e dai regolamenti comunali». 

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