Autovelox dei veleni di Falconara: martedì c’è l’esame del prefetto

Autovelox di Falconara, giorni bollenti
Autovelox di Falconara, giorni bollenti
di Talita Frezzi
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Domenica 20 Ottobre 2019, 06:40
FALCONARA  -  Questione velox sulla variante alla Statale 16, scattano le verifiche disposte dal Prefetto Antonio D’Acunto. Nel corso della riunione dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale è stato avviato un programma di rilevazione delle condizioni di installazione dei dispositivi autovelox, in questo contesto il 22 ottobre saranno i tecnici ad analizzare i profili del dispositivo installato dal Comune di Falconara. 

E se dall’Amministrazione guidata dal sindaco Signorini non arrivano né conferme né smentite sul possibile spegnimento del dispositivo, ma solo una cauta valutazione sul ripensamento per una maggiore funzionalità del rilevatore di velocità, d’altra parte i multati sono sul piede di guerra. Il dispositivo ha comminato in quattro mesi 34 mila contravvenzioni. Assoutenti ha depositato i primi ricorsi contro oltre 120 contravvenzioni. Anche l’avvocato Italo D’Angelo, interessato da Acu Marche, è pronto ad avviare i ricorsi. 

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«Sono sicuro che adesso il velox sia spento anche se nessuno lo conferma - dice l’avvocato - interpellato da Acu Marche, ho espresso una mia valutazione soggettiva (e gratuita) sul dispositivo, che ritengo sia illegittimo. La legge del 29 luglio 2010 stabilisce la distanza minima di 1 km tra il segnale di limitazione di velocità e il dispositivo elettronico, che in quella strada è di 70 km/h tra l’ingresso alla variante, lato Castelferretti, e il Velocar ci sono però 819 metri quindi non viene rispettata la distanza minima. Non solo, per quanto attiene la visibilità non solo del cartello ma anche del dispositivo, è discutibile visto che è stato messo dietro a un ponte. Pertanto - conclude D’Angelo - ritengo che vi siano dei profili di illegittimità nell’installazione del velox e che le contravvenzioni elevate a chi proviene da Castelferretti vadano annullate». 

Acu Marche ha più volte fatto richiesta della documentazione sull’installazione del velocar al Comune, che finora ha rinviato. «Documenti che non sono mai arrivati – aggiunge Fabio Amici, consulente di Acu Marche – e se il Comune per legge ha 30 giorni di tempo per la consegna ultima, avrebbero potuto essere più collaborativi. Siamo al 24esimo giorno e ci hanno rinviato ancora a domani. Abbiamo mandato una diffida al Comune e se domani (oggi per chi legge, ndr.) non avremo i documenti, partiremo con i ricorsi». La questione infiamma la politica. Il Pd in un’interrogazione del 5 ottobre aveva chiesto al sindaco di sospendere l’autovelox. «Le oltre 35mila contravvenzioni dimostrano la presenza di criticità - afferma il capogruppo Franco Federici -. Il sindaco, difronte a questo abnorme numero di contravvenzioni, non dovrebbe agire come esattore. La sospensione sarebbe necessaria a fronte dei ricorsi dei contravvenzionati».
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