FALCONARA - «Un metro. Anzi no: mezzo metro. Sarebbe bastato così poco e anch’io sarei morto». La valigetta con i documenti del lavoro appoggiata a terra, lo sguardo fisso verso l’inferno di lamiere. «Sì, mi sento miracolato» dice con un filo di voce il sessantenne anconetano che era alla guida della sua Bmw X3 e per un soffio non è stato investito dal tir impazzito, che invece ha travolto e schiacciato l’ambulanza che lo precedeva. Una carezza del destino, almeno con lui benevolo.
«Ho visto il camion che si rovesciava su un fianco, era lì, proprio davanti a me» racconta il sopravvissuto che chiede di restare anonimo. «D’istinto - ricorda - ho chiuso gli occhi.
Davanti a lui, l’immagine dell’ambulanza devastata dal camion, una trappola mortale per il giovane autista alla guida, 28 anni spesi per fare del bene agli altri, e il l’anziano che veniva trasportato nella sua casa a Senigallia dall’ospedale. «Io sono uscito con le mie gambe dalla macchina, ma tremavo - racconta l’automobilista miracolato -. Ho dato l’allarme al 112, ma soccorrere quelle persone è stato impossibile. Davanti a me c’era l’inferno, a cui io sono scampato per una questione di centimetri».