FALCONARA - Ha una passione per l'inglese, ama la lettura e le passeggiate in spiaggia. Ma soprattutto Angela Pitta ha appena festeggiato i 100 anni di età con una vitalità che fa invidia anche ai giovani. Angela ha celebrato questo importante traguardo proprio oggi, giovedì 3 novembre, con un pranzo insieme alla famiglia: a farle gli auguri anche il vicesindaco di Falconara Raimondo Mondaini, passato per un brindisi al ristorante Paradiso. Persino il forno sotto casa, di cui è cliente affezionata, ha voluto farle un regalo: una grande torta da dividere con le persone più care. Madre di una figlia e nonna di due nipoti, Angela Pitta è bisnonna di tre nipotini, ma ne sono in arrivo altri due.
Angela Pitta, 100 anni e non dimostrarli
Il compleanno dei cento anni ha rappresentato un’occasione lieta anche per tuffarsi nei ricordi di una vita molto intensa, dove l’amore è stato ed è ancora oggi al centro di ogni scelta. Dopo il lavoro come magazziniera nell’azienda farmaceutica Angelini, dove aveva cominciato a lavorare a 13 anni e dove per anni l’hanno rimpianta, la neo centenaria ha deciso di dedicarsi alla famiglia. Ha anche coltivato tanti interessi, dalla recitazione in teatro alla lettura, dal volontariato nell’Unitalsi fino alle lezioni di inglese, una lingua che l’ha appassionata.
Angela Pitta: 100 anni, due nipoti, 3 bisnipoti e altri 2 in arrivo
La signora Angela, che ama la cucina e si prepara ogni giorno il pranzo, non ha però rinunciato a uscire da sola: molto golosa, raggiunge spesso il forno di fiducia per fare colazione con una pastarella appena sfornata. Tanti gli eventi che ha affrontato nel corso dei suoi cento anni, come la guerra e il terremoto, ma il ricordo più forte è l’incontro con il marito, Pio Sbarbati, scomparso nel 2011. I due si erano conosciuti quando entrambi avevano 16 anni e lui, pur timidissimo, per conquistarla si era presentato a casa sua con una rosa. Angela non stava bene e non l’aveva potuto ricevere, ma all’incontro successivo era sbocciata una bella storia d’amore. Lo scoppio della guerra li aveva divisi: ognuno, con le rispettive famiglie d’origine, si era rifugiato fuori città. Dopo alcuni trasferimenti i due si erano ritrovati a Candia, dove entrambe le famiglie avevano trovato accoglienza in una casa di campagna. Da allora entrambi hanno capito di essere destinati l’uno all’altra.