FABRIANO - Prosegue il braccio di ferro tra Whirlpool e sindacati. Ed è anche imminente un nuovo sciopero, poiché alcune problematiche sono ben lungi dal trovare una soluzione. Sul tappeto, in primis, il futuro dello stabilimento di Napoli, perché, dopo aver chiuso l’impianto il 31 ottobre, la multinazionale statunitense intende procedere con i licenziamenti.
LEGGI ANCHE;
Di qui, la protesta delle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, che l’altra sera, in seguito a un confronto con il management aziendale, hanno ribadito la continuazione del blocco degli straordinari in tutti gli impianti italiani del gruppo e proclamato quattro ore di sciopero, con modalità da tabilire.
Nel corso dell’incontro, infatti, certe questioni sono rimaste aperte e le parti sociali ostentano il proprio disappunto. «Abbiamo ribadito le nostre richieste per quanto riguarda l’integrazione al reddito della cassa integrazione per gli operai posti da Whirlpool a zero ore – affermano Fim, Fiom e Uilm – ma l’azienda, al netto della disponibilità di erogare 250 euro mensili ai soli lavoratori del sito di Napoli, non ha accolto la nostra proposta di estensione dell’erogazione fino a coprire l’intero differenziale tra l’assegno della Cassa e le retribuzioni e ha rifiutato di estendere il provvedimento a tutti i dipendenti del gruppo in cassa integrazione a zero ore, pur confermando l’anticipo e la garanzia di maturazione dei ratei».
Whirlpool ha di nuovo confermato l’intenzione di procedere con i licenziamenti collettivi a Napoli, non appena la fine del blocco degli stessi lo consentirà.