Il vescovo Massara: «Il Covid ha peggiorato la crisi che non è ancora esplosa del tutto». Poi la grande paura: «Temo un aumento dei suicidi»

Il vescovo Massara
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Giovedì 16 Luglio 2020, 16:13

FABRIANO - Il vescovo di Fabriano-Matelica, Francesco Massara, lo dice senza troppi giri di parole: «Il Covid ha peggiorato, nell’entroterra, una crisi che non è ancora esplosa con tutta la sua potenza. La gente potrebbe arrivare anche a togliersi la vita». Per questo si sta cercando di aiutare tutti coloro che sono in difficoltà. Ai disagi che vanno avanti da anni causa mancanza di lavoro, infatti, si è aggiunto il Coronavirus. Alcuni giorni fa l’ultimo gesto caritatevole: 30 famiglie in difficoltà di Fabriano hanno pranzato con piatti a base di pesce grazie al lavoro che la Caritas sta continuando a svolgere. In prima linea anche il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, sezione di Fabriano, che sabato ha svolto un servizio di assistenza a una manifestazione a Marotta.

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I volontari hanno partecipato ad un evento sul lungomare e il pescato è stato donato alla Caritas di Fabriano che l’ha distribuito alle famiglie bisognose. Soddisfatto il vescovo che torna a ripetere l’appello per riunire quanto prima un “tavolo delle povertà” perché «l’emergenza non è ancora finita ed è a rischio il tessuto sociale della città». Intanto lavora a pieno ritmo l’Emporio della solidarietà della Caritas nella sede di via Fontanelle.

«Nessuna famiglia - ribadisce - deve restare senza pane sulla tavola. L’Emporio va avanti grazie al volontariato, alla provvidenza e grazie al lavoro del direttore, don Marco Strona ed è a servizio dei poveri. C’è tanta gente generosa che ci permette, grazie a Dio, di andare avanti.». La crisi non dà cenni di miglioramento. «La situazione, dal punto di vista sociale, è critica – dice il vescovo Massara. - La mia grande paura è che possano aumentare i suicidi. C’è il disagio determinato dall’incertezza sul futuro, sulla sicurezza del lavoro, sui figli. Va dato un grosso supporto psicologico alla gente. Nelle telefonate che ricevo sento tutta la sofferenza che vive la mia gente».

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