Pandemia e caro bollette, piscina chiusa per sciopero: «Servono sostegni reali»

Pandemia e caro bollette, piscina chiusa per sciopero: «Servono sostegni reali»
​Pandemia e caro bollette, piscina chiusa per sciopero: «Servono sostegni reali»
di Marco Antonini
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Domenica 6 Febbraio 2022, 09:15

FABRIANO  - Piscine chiuse oggi in molte città italiane per protesta, partecipa anche Fabriano. Per tutta la giornata l’impianto di Nuova Sportiva non aprirà. Lo riferisce la società che gestisce la struttura comunale di via Gigli. La protesta è indetta dal coordinamento Associazioni gestori impianti natatori: prevede la chiusura degli impianti per l’intera giornata come segno di protesta verso le istituzioni, cui si chiedono provvedimenti urgenti per salvare un settore sempre più in difficoltà.

La situazione è grave e rischia di compromettersi ulteriormente senza un tempestivo intervento delle istituzioni. «Il Covid ha condannato il settore a chiudere i propri impianti per buona parte degli ultimi due anni, lo slancio della quarta ondata pandemica, unito al caro bollette di questi mesi, sta dando il colpo di grazia.

La condizione - si legge nella pagina social della società - è tale che non basta più un semplice provvedimento, servono interventi che diano reale sostegno al settore».

Preoccupa il caro bollette che su certi impianti ha raggiunto crescite del 100%. Anche la società che gestisce la piscina di Fabriano chiede che vengano deliberati nuovi ristori e si rinnovino iniziative come i bonus piscine. «Questa domenica chiuderemo a malincuore gli impianti di tutta la nostra rete, ma non possiamo fare altrimenti. Serve un segnale forte e siamo pronti a farci portavoce della sofferenza di un settore che sta affondando, non certo per colpa di incapacità imprenditoriali» riferiscono dalla società Nuova Sportiva. La priorità è tutelare le decine di migliaia di lavoratori che rischiano il posto e le cui famiglie vivono nell’incertezza dall’inizio della pandemia. Il settore non riguarda solo chi lavora, ma anche i tantissimi appassionati che ogni giorno frequentano le strutture e che hanno sofferto, nei mesi passati, per via dell’emergenza sanitaria che ha ridotto al minimo socialità e tante attività anche sportive amatoriali.

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