Truffa a ripetizione la fidanzata disabile
per rubarle i soldi per comprare alcolici

Truffa a ripetizione la fidanzata disabile per rubarle i soldi per comprare alcolici
di Federica Serfilippi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Novembre 2018, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 18:38
FABRIANO - L’avrebbe sedotta e circuita per spillarle i soldi dal conto corrente. È questa l’accusa che la procura muove a un 49enne jesino, ex compagno di una 52enne residente a Fabriano e affetta da disabilità. Proprio la donna, secondo la ricostruzione del pubblico ministero, sarebbe stata al centro del raggiro del suo ex, capace di mettere le mani in pochi mesi su un gruzzoletto di 5 mila euro. Era stato l’amministratore di sostegno della vittima ad accorgersi del prosciugamento del conto corrente, arrivando poi a presentare un esposto in procura.
  
È dalle indagini che è stato individuato come presunto responsabile delle perdite lo jesino. L’uomo, assistito dall’avvocato Marco Polita, è stato rinviato a giudizio dal gup Paola Moscaroli. Il prossimo maggio dovrà sedersi sul banco degli imputati per difendersi dall’accusa di circonvenzione di incapace. Dovrà vedersela con la sua ex che, durante l’udienza preliminare, si è costituita parte civile attraverso il legale Monica Bisio. L’uomo avrebbe messo in atto il suo piano a partire dal marzo 2016. Proprio in quel periodo la coppia aveva deciso di iniziare una convivenza a Fabriano, nell’appartamento dove viveva la 52enne. Stando alle accuse, lo jesino l’avrebbe indotta a continui prelievi bancomat con la scusa di dovere utilizzare il denaro per le spese familiari.

Per la procura, invece, i soldi finivano solamente nelle tasche dell’imputato, affetto dal vizio dell’alcool. In pochissimi giorni, la donna avrebbe terminato il budget di circa 450 euro concesso dall’amministratore di sostegno. Per far fronte alle pretese del compagno, la vittima sarebbe stata costretta a richiedere ulteriore liquidità al suo tutore. «Devo comprarci l’alcool» sarebbe stata la motivazione espressa dalla fabrianese. A quel punto, sospetti e dubbi si erano impossessati dell’amministratore. Ipotizzando che dietro lo sperpero di denaro, probabilmente utilizzato per comprare liquori, ci fosse il compagno della donna, si era rivolto in procura, presentando un esposto. La difesa rigetta ogni accusa, sostenendo come il denaro sia servito effettivamente per tirare avanti l’economia familiare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA