Una falsa sede in convento per ottenere 200mila euro: commercialista 80enne denunciato

Una falsa sede in convento per ottenere 200mila euro: commercialista 80enne denunciato
Una falsa sede in convento per ottenere 200mila euro: commercialista 80enne denunciato
di Marco Antonini
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Venerdì 30 Aprile 2021, 05:55

FABRIANO -  Dopo mesi di indagini i finanzieri della Tenenza di Fabriano hanno denunciato un commercialista, 80enne, di Ancona, per truffa aggravata ai danni dello Stato e malversazione. All’insaputa di un istituto religioso di Fabriano, aveva indicato la loro sede in modo da poter percepire fondi, 200mila euro, destinati all’area di crisi della ex Antonio Merloni.

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Grazie all’intervento dei militari si è riusciti a bloccare l’ulteriore erogazione indebita di 80mila euro.

Le Fiamme Gialle hanno avviato l’operazione in materia d’illecita percezione di fondi pubblici, a seguito di una analisi di rischio, con accertamenti di polizia economico finanziaria, di alcune richieste di fondi strutturali, avanzate da imprese situate nell’area “di crisi ex Antonio Merloni”. 


Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, sono state lunghe. Prima accertamenti bancari, escussione di sommarie informazioni testimoniali, poi sopralluoghi ed esame della documentazione presentata in Regione. Tutto ciò ha consentito di scoprire che una società amministrata da un commercialista 80enne, con studio ad Ancona, si sarebbe precostituita indebitamente i requisiti per beneficiare di specifiche risorse finanziarie a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale, che sono finalizzate al sostegno delle attività economiche nel territorio indicati come area di crisi della ex Antonio Merloni. Il professionista avrebbe simulato l’esistenza a Fabriano di una sede distaccata dell’azienda da lui amministrata nel capoluogo dorico, presso un indirizzo riconducibile, in realtà, a un istituto religioso, all’insaputa dei responsabili di quest’ultimo.

Così facendo ha richiesto indebiti contributi per 200mila euro, di cui 100mila euro a carico della Ue, 70mila euro del Fondo di Rotazione nazionale e 30mila della Regione: 120mila euro risultano già erogati all’avvio delle indagini. Il commercialista, per avvalorare l’operatività “dell’unità locale fantasma” creata, ha giustificato spese per 240mila euro presentando fatture emesse da un’altra impresa a lui riconducibile, contravvenendo a quanto previsto dall’apposito Bando per l’assegnazione dei fondi. Non ha, però, fatto i conti con gli accertamenti bancari dei finanzieri di Fabriano, attraverso i quali si è rilevato come i fondi non sarebbero stati destinati a sostenere spese aziendali, ma venivano dirottati sul conto dell’indagato e dei familiari.

Il commercialista è stato denunciato per truffa aggravata ai danni dello Stato e malversazione, puniti con la reclusione fino a sette anni, e segnalato la società a lui riconducibile per le violazioni in materia di responsabilità amministrativa degli enti, che prevedono, fra le altre, l’applicazione della sanzione interdittiva dell’esclusione da ulteriori agevolazioni, finanziamenti e contributi, compresi quelli Covid. È stata poi avanzata richiesta di applicazione di misure cautelari reali per un importo di 120mila euro.

Il Gip di Ancona ha emesso un decreto di sequestro preventivo che si è concretizzato con il sequestro di un immobile utilizzato come abitazione e conti correnti per oltre 120mila euro risultati nella disponibilità del professionista il quale ha proposto ricorso al Tribunale del Riesame e richiesta di revoca al Gip, ottenendo in entrambi i casi un rigetto.

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