Spiraglio all'Elica, i sindacati adesso vanno in pressing: «Bisogna creare un nuovo progetto»

Spiraglio all'Elica, i sindacati adesso vanno in pressing: «Bisogna creare un nuovo progetto»
Spiraglio all'Elica, i sindacati adesso vanno in pressing: «Bisogna creare un nuovo progetto»
di Aminto Camilli
2 Minuti di Lettura
Sabato 3 Luglio 2021, 09:40

FABRIANO -  C’è già attesa per la ripresa del confronto tra Elica e sindacati. Ripresa che, a ben vedere, costituirebbe l’avvio vero e proprio della trattativa sulla revisione del piano industriale 2021-23, dopo che l’azienda ha deciso di sospendere il piano stesso e, di conseguenza, i 409 licenziamenti paventati tre mesi prima. Finora, infatti, l’inizio concreto della discussione sul progetto di riorganizzazione annunciato il 31 marzo aveva sempre incontrato ostacoli, in primis l’atteggiamento piuttosto risoluto del management, il quale in seguito aveva pure azzardato qualche apertura, che però era stata giudicata troppo timida dalle parti sociali.

Ora, invece, non si può più tergiversare, tanto è vero che Fim, Fiom e Uilm hanno già inviato a Elica una richiesta formale per fissare quanto prima un incontro. L’obiettivo è quello di mettere in piedi un tavolo tecnico a livello territoriale, che tuttavia dovrà essere preceduto da un confronto tra l’azienda e le Rsu degli stabilimenti, verosimilmente già la settimana prossima. Va da sé che l’intera questione dovrà necessariamente continuare ad avere il sostegno delle istituzioni ai massimi livelli, come del resto rimarcato proprio dalle organizzazioni sindacali.

«Urge la convocazione a breve di un tavolo tecnico territoriale con l’azienda – osservano Fim, Fiom e Uilm – ma è chiaro che tale organismo avrà come sempre il supporto del ministero dello Sviluppo economico.

Il Mise, in sostanza, resterà il punto di riferimento per la problematica. La sospensione del piano strategico è importante, ma ora si deve procedere con determinazione per un nuovo progetto. La vertenza, infatti, resta in piedi e, con essa, anche lo stato di agitazione».

I sindacati, insomma, vogliono i fatti e l’hanno rimarcato pure ieri nel corso delle assemblee con i dipendenti dell’impianto di Cerreto d’Esi (giovedì, invece, gli incontri avevano riguardato le maestranze del sito produttivo di Mergo), proprio in merito all’esito complessivamente positivo del confronto con l’azienda, organizzato dal Mise e tenutosi mercoledì scorso in videoconferenza, con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, fra cui la Regione Marche, che in questi mesi ha seguito la vertenza con grande scrupolo. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA