Situazione sempre calda e stato di agitazione no-stop alla Elica: l’ipotesi-incentivi non spacca il fronte

Situazione sempre calda e stato di agitazione no-stop alla Elica: l ipotesi-incentivi non spacca il fronte
Situazione sempre calda e stato di agitazione no-stop alla Elica: l’ipotesi-incentivi non spacca il fronte
di Aminto Camilli
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Sabato 30 Ottobre 2021, 10:56

FABRIANO  - Stato di agitazione no-stop negli stabilimenti Elica di Cerreto d’Esi e Mergo. In attesa della riconvocazione del tavolo al ministero dello Sviluppo economico (il prefetto Darco Pellos, che giovedì scorso ha incontrato una delegazione delle Rsu di fabbrica, inoltrerà a breve la richiesta al Governo), resta forte la volontà dei dipendenti e dei sindacati di opporsi al piano industriale annunciato il 31 marzo, affinché venga ridisegnato completamente, tanto è vero che già la settimana prossima potrebbero scattare nuovi scioperi (ieri si è lavorato regolarmente sia nell’impianto cerretese sia in quello di Mergo) o altre forme di protesta.

Il condizionale è d’obbligo, soprattutto in questa fase della trattativa che vede coinvolte pure le istituzioni ai massimi livelli, ma è evidente che non sarà certo l’indiscrezione relativa a presunti incentivi di 70.000 euro per lasciare l’azienda, fatta circolare all’interno dei siti produttivi, a rompere l’unità dei lavoratori. 


«A noi non è stato detto nulla - sottolinea Giampiero Santoni, segretario provinciale della Fim- pertanto è un’ipotesi che neanche prendo in considerazione. La questione degli incentivi, che Elica avrebbe pensato per quei dipendenti che volessero fuoriuscire dall’azienda, è stata comunicata alle maestranze dai loro superiori all’interno della fabbrica (i capireparto, tanto per fare un esempio), ma siamo in presenza del nulla, nel senso che di tale decisione non si conosce la forma, né la sostanza, né i termini.

Un comportamento altamente scorretto da parte di Elica, siamo nel mezzo di una trattativa».

I sindacati scorgono in questa iniziativa dell’azienda un modo per creare divisioni fra gli operai. «Sembra che si voglia rompere il fronte unito dei lavoratori - osserva Santoni -i sindacati sono stati scavalcati. All’ultimo tavolo al Mise, il 19 ottobre scorso, degli incentivi non se n’è parlato, attendiamo con ansia una nuova riunione del tavolo ministeriale, anche per affrontare tale problematica, in merito alla quale pretendiamo spiegazioni. Certo è che i nostri sforzi devono essere orientati a rafforzare le produzioni e a mantenere i posti di lavoro, non a eliminarli». Per altro, sembrerebbe che lo stesso management di Elica abbia fatto dietro-front, rinunciando (forse, solo momentaneamente) all’ipotesi della concessione della buonuscita. 


Ieri, ha tenuto banco pure la vertenza Whirlpool, almeno riguardo allo stabilimento di Napoli, che la multinazionale statunitense intende chiudere. Nell’impianto di Melano, le tute blu hanno scioperato per l’intera giornata e una delegazione di lavoratori e sindacati ha partecipato alla manifestazione che le maestranze del sito partenopeo (sono 340 i dipendenti della fabbrica campana che verranno licenziati) hanno organizzato a Cassinetta, nel Varesotto, sede di un altro impianto italiano di Whirlpool. 

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