FABRIANO - «Siamo destabilizzati ormai da cinque mesi, ci sentiamo precari e senza prospettive, perché in questa zona stiamo assistendo da anni a una desertificazione industriale. Se dovessero vendere, che almeno lo facciano nel miglior modo possibile. Abbiamo professionalità e competenze, sappiamo fare bene piani cottura, forni e tanto altro. E il lavoro non ci mette paura».
E’ lo stato d’animo delle maestranze dello stabilimento Whirlpool di Melano, che oggi incroceranno le braccia per un’ora e mezza (alla fine di ogni turno), proseguendo l’attuazione dello stato di mobilitazione proclamato il 28 settembre scorso dal coordinamento nazionale unitario di Fim, Fiom e Uilm, dopo che la multinazionale statunitense aveva disertato il tavolo messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico.
L’auspicio dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali è che si possano conoscere quanto prima le eventuali novità relative al progetto di ristrutturazione di Whirlpool, riguardo al quale potersi presto confrontare, naturalmente in occasione di una nuova riunione del tavolo del Mise con la presenza delle istituzioni ai vari livelli. Operai e sindacati, che avevano rimarcato la loro posizione nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi la settimana scorsa davanti alla sede centrale dell’azienda, sono pronti a far sentire la propria voce pure oggi con un altro sciopero, rivendicando la necessità di chiarezza, «perché – sottolineano le parti sociali – i lavoratori Whirlpool non possono legare la conoscenza del proprio futuro alle logiche speculative della finanza».
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